sabato 4 dicembre 2010

La resa dei conti. Un punto sulla situazione attuale.

Tutto il mondo sta  crollando a picco, giorno dopo giorno si aggiungono paesi, da tutta Europa, in cui i cittadini non vedono altra soluzione, se non quella di scendere in piazza e manifestare la propria disperazione, e il proprio dissenso, verso lo status Quo attuale... Ormai le categorie più deboli e più diffuse, studenti, operai, piccoli artigiani, etc etc, si sono resi conto del fatto che, non possono più parlare di futuro, e che il presente non li offre nessuna possibilità per costruirlo.. Il vero problema/paradosso, secondo me, sta nel fatto che tutto questo è dovuto da un sistema, che tende a creare grandi debiti, per sostenere poche persone, e affossare, rendendole schiave attraverso le banche, le masse.. Siamo peró arrivati, dopo due anni di lunga crisi, ad un punto di rottura, un punto in cui si è davvero levato troppo alle persone, e queste non ci stanno più a vivere in questo modo, e sentono un istinto naturale verso la ribellione, verso il cambiamento.. Ogni volta che ascolto e cerco di farmi un idea sullo stato delle cose, non posso fare a meno di pensare al fatto che "i potenti" si approfittino veramente dei più deboli, e che questo li sia permesso, perché il distacco, che è stato creato dalle istituzioni, tra chi amministra la cosa pubblica, e chi la subisce( questa amministrazione), sia troppo grande. L'uomo cade sempre in tentazione, purtroppo la maggior parte delle volte non riesce a Vincerla, se non dopo anni di evoluzione mentale, e trovarsi li, col potere in mano, senza nessuno che ti possa dire qualcosa direttamente, può far prendere decisioni non felici per tutta la comunità.. Se l'Italia fosse composta da 50 persone, 5 in parlamento e 45 a fare il popolo, vedrete che quelle 5 si darebbero molto più da fare, e sarebbero anche "costrette" a comportarsi bene, visto che abitando tutti accanto non sarebbe difficile avere un confronto diretto con chi amministra... Questo piccolo esempio mi riporta alla mente, ciò che hanno cercato di fare (coraggiosamente) gli studenti, ovvero entrare al senato con la forza.. Dopo mesi, per non azzardare la parola anni, di non dialogo, con chi è stato messo dal popolo ad amministrare il bene di tutti, gli studenti, e con loro tutte le persone che lottano per un mondo migliore, si sono trovati costretti a far sentire la propria voce, attraverso comportamenti audaci e pericolosi, difficili se non impossibili da gestire.. Come sempre alla base di tutto ci sono le singole persone, da una parte e dall'altra con le loro singole ragioni, e il loro egoismo genetico. Credo di poter dire come sempre, che tutto vada riportato ai valori di base con i quali si cresce.. Non cambierò mai questa mia "credenza". Dobbiamo iniziare a non pensare più a ciò che ci può venire a mancare, e quindi lottare contro tutti per mantenerlo, ma dobbiamo pensare al bene comune, a quello in cui tutti sono mediamente contenti, e trovano nell'altruismo, il loro modo di concepire il mondo..
L'altra sera ad Annozero, si è parlato della rivolta studentesca, come rappresentante del governo c'era Castelli, sul quale non mi soffermo, invece della Gelmini, che mezz'ora dopo era a porta a porta a parlare di economia... Questo intendo per non diaolgo..
Se il miniduce non si dimetterà prima, il 14 sarò a Roma per far partecipare anche la mia voce a questo coro di proteste, di persone che non chiedono altro che vivere una vita dignitosa... Io ci sarò e tu?
 

lunedì 20 settembre 2010

Il problema dell'istinto razzista







Ci sono, fortunatamente, più categorie di persone nel mondo, che affrontano li stessi problemi in modo diverso, con mentalità e stati d'animo differenti, prendendo spunto dalle proprie esperienze e da quelle degli altri, c'è chi si impegna per cambiare le cose per il bene di tutti, chi lo fa solo per se, chi si arrabbia per alcune cose chi per altre, chi attribuisce un livello di importanza più alto rispetto ad altri per un determinato evento.. Un "problema" comune a tutte queste tipologie, è l'affrontare il diverso, il differente, e non mi riferisco solo agli uomini, nel senso del razzismo, il problema del diverso ci viene posto davanti dalla vita ogni giorno, in ogni situazione, un esempio potrebbe essere il modo in cui vengono affrontati i frequenti aggiornamenti software di tutto ciò che utilizziamo. Ci si abitua ad usare una cosa in un modo, e improvvisamente ci cambiano tutto, e ci tocca ricominciare da capo, questa cosa può essere vissuta in tre modi fondamentali, con "sofferenza", "indifferenza", "entusiasmo". Credo che questi siano i tre principali stati d'animo a cui ci si possa trovare davanti in questi casi.. Se andiamo alla coop, e la troviamo ristrutturata, con l'aggiunta delle casse fai da te, possiamo tranquillamente rivedersi in una delle tre categorie, c'è chi si dispera appena vede le casse nuove, non sapendo come usarle (paura dello sconosciuto) , chi non si pone il problema e lo affronterà al momento del conto, e chi non vedrà l'ora di andare a pagare per provare il nuovo sistema, mettendosi alla prova, e sicuro di saperlo usare.. Ci sono degli istinti base a cui noi tutti dobbiamo rispondere, ma dalla nostra abbiamo un cervello che può dominare questi istinti, fino a cambiare lo stato d'animo che ci avvolge in quei momenti.. Pensare che una razza sia superiore ad un altra, è davvero stupido, ma più che altro è segno di grandisssima ignoranza, nel senso di cultura, infatti basta studiare la storia dei popoli per vedere che ci sono sempre le solite persone, i soliti problemi, tutto si ripete all'interno delle varie comunità, siamo veramente tutti uguali.. La cosa che ci differenzia è la fortuna, essere nati in un posto piuttosto che in un altro implica tutta la nostra vita.. Avere la possibilità di sviluppare conoscenza e capacità, attraverso la scuola, o comunque un ambiente circostante che ci permette di farlo.. È facile prendersela con i più "deboli" , ma il sentimento che dovrebbe guidarci è quello della fratellanza, aiutarsi a vicenda per progredire insieme, non condannare a priori un uomo, se pur delinquente, perché le ragioni che lo hanno portato ad esserlo, sono sicuramente svariate e partono tutte dall'ambiente in cui uno è cresciuto, un esempio su tutti, gli zingari... Il "problema" del momento!! È vero che la loro cultura si scontra con qualsiasi tipo di pensiero di rispetto verso gli altri, ma la soluzione al problema, non può e non deve essere l'espulsione e la ghettizzazione, di un intera popolazione.. La teoria vorrebbe che, una rieducazione della popolazione possa risolvere il problema, partendo per l'appunto dal basso, non chiedetemi peró come possa essere fatta, non ne ho idea, ma sono convinto che ci siano persone che sono in grado di poter trovare una soluzione, basta iniziare a pensarci con un altro stato d'animo... Impariamo a controllare i nostri istinti, ne va del bene di tutti, anche nostro... Buona giornata mondo...



Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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domenica 15 agosto 2010

La soluzione dei problemi..


Cercherò di affrontare un problema enorme in poche parole, vediamo se riesco a spiegarmi. Da quando il mio impegno sociale è aumentato, ed ho cominciato ad interessarmi attivamente "del mondo che mi circonda" senza subirlo in modo passivo, una delle frasi più frequenti che mi è stata detta è:" No, ma io non sono come te, a me della politica non interessa, tanto sono tutti uguali". Credetemi, moltissime persone mi rivoglono questo pensiero, trincerandosi dietro una presunta, e ancor di più giustificata, almeno secondo loro, "ignoranza sociale", riuscendo, inverosimilmente a scindere due cose, che alla fine non si possono considerare se non un unica essenza, ovvero la nostra vita. Quello che è decisamente sbagliato, all'interno della nostra cultura, è che chi ci governa, venga visto come un'entità aliena, quasi divina, persone intoccabili, inarrivabili, che si passano il lavoro di padre in figlio, o nipote, o cugino o amico amico, un circolo chiuso al pubblico, che non può e non deve essere attaccato da nessuna parte.Questo modo di pensare, che ci è stato in definitiva imposto, aiuta il potere ad asservire il popolo, rendendolo inerme difronte a tutte le sue decisioni. Per rincarare la dose, col berlusconismo, in atto ormai da più di 16 anni, si è voluto affossare ancora di più il pensiero autonomo delle persone, rendendole ignoranti culturalmente, abbassando il livello delle scuole , distruggendo l'università, tagliando i fondi alla ricerca, e diffondendo un modello di vita che tutto è tranne che partecipativo alla vita stessa.
Adesso non si trova più soddisfazione nel impegnarsi per il bene comune, nell'organizzare eventi che siano partecipativi della vita di comunità, adesso ci sono gli organizzatori di eventi, per accedervi devi far parte di una corrente di moda, devi parlare, vestire, camminare, pensare, in un certo modo, il più uniformato possibile al gruppo, non si ha più un insieme di signoli ben definiti che si aggregano per condividere esperienze, pensieri, opinioni, no non più, adesso c'è un ammasso informe di cloni non pensanti che fanno a gara a copiare in modo più vicino possibile il V.I.P di turno. Quando apriamo la porta di casa, e il marciapiede di fronte è rotto da anni, è solo colpa nostra se non è ancora stato aggiustato, quando giriamo l'angolo e c'è la strada piena di buche con cartaccie e bottiglie e mozziconi di sigaretta, che si moltiplicano, anche quello è per colpa nostra, quando passiamo accanto ad una persona che ci urta e se ne va senza chiederci scusa, in modo assolutamente incivile, anche quella è colpa nostra, quando entriamo in un negozio a comprare qualcosa e senza nemmeno che ci venga chiesto, non viene stampato lo scontrino, è colpa nostra, quando troviamo il furbo che vuole saltare la fila, è colpa nostra, quando vediamo buttare immondizia dalle auto in corsa, è colpa nostra, si è colpa solo ed esclusivamente nostra, che ci siamo scordati cosa voglia dire educazione, rispetto, civiltà. Ci è stato imposto un modello di pensare che ci porta ad essere super egoisti, qundo i più sapienti sanno, che il vero bene del singolo deriva univocamente dal bene comune.Un modello in cui gli altri sono avversari, non fratelli, in cui ci si debba vergognare dell'essere onesti, perchè altrimenti facciamo la figura degli scemi, in cui l'apparenza conta più della sostanza, un mondo in cui tutto è lasciato in sospeso, niente ha un senso, si vive per arrivare ad avere chissà cosa, o meglio nella speranza di poterlo fare. La vita del singolo in questo modo viene annientata, si perdono le ragioni per cui si sta al mondo, ci si arrende alla realtà presentataci senza cercare di fare niente per cambiarla. Se qualcuno comincia a sentire un malessere e non capisce cosa sia, cerchi di svegliarsi e di impegnarsi per qualcosa di concreto, e il bene comune mi sembra che sia una cosa molto concreta, quando vediamo qualcuno buttare una sigaretta in terra, ricordiamogli che ci vogliono 5 anni prima che quel filtro si dissolva, quando una persona non ci chiede scusa, cerchiamo di fargli notare che non è così che si vive, e che non c'è niente di male nell'ammettere i propri sbagli, anzi il segreto sta tutto li. Impegnamoci a vivere più attivamente, la società deve cambiare dal basso, non possiamo aspettare che ci venga imposto un modo "educato" di vita, partecipare alla vita di tutti i giorni, della propria comunità, del proprio paese, del proprio stato, del proprio pianeta, questo è lo spirito che ci deve guidare, il bene di tutti si traduce nel bene del singolo....



sabato 14 agosto 2010

La mia personale esperienza nel campo della manipolazione dell'informazione..


Scrivo questo articolo, primo perchè voglio farlo, ma in secondo luogo perchè me lo hanno chiesto in tantissimi. Molti si aspettano che continui a gridare la piccola, quasi insignificante, storia che mi accingo a raccontarvi.
Il 9 agosto 2010, ricevo dalla giornalista Francesca Bianchi, un e-mail nella quale mi viene chiesto di rilasciare un commento, su un problema che in questo periodo è tornato di moda nel mio paese, sul quale non mi soffermerò perchè non è importante. Quasi imbarazzato per la rischiesta, rispondo con grande entusiasmo, scegliendo bene le parole, cercando di essere conciso ma comunque chiaro, dando una mia risposta su come la penso al riguardo. Mandata l'email di risposta, ne aggiungo di seguito un'altra dove chiedo esplicitamente che non vengano fatti tagli, riporto l'email :"un ultima cosa, se utilizzi il commento, pubblicalo interamente, non spezzarmi i discorsi, me lo hanno fatto una volta e non mi è andata tanto giù.. grazie.," Fatta questa premessa aspetto con ansia di vedere il mio commento sul giornale del giorno dopo.
Come avevo sospettato però, quindi senza troppe sorprese, mi accorgo che il mio commento è stato spezzato a metà, e ricontestualizzato in modo tale da farmi dire esattamente il contrario di ciò che penso.
Chi mi conosce, può immaginare come potevo essere alterato. Decido di mandare una email alla giornalista che dice così :"Ho visto l'articolo, e come pensavo hai tagliato e cambiato parole.. Facciamo che non mi chiedi più niente.. Ciao. " , lei ha il coraggio di rispondere così in prima istanza:"sai che se non cambiavo un po' le parole beccavi una querela? Ci sono degli accorgimenti che magari non conosci... e concetti che devono essere espressi con un po' più di cautela pur mantenendo il senso del discorso. A tutela tua e nostra.

saluti ", cosa decisamente non vera, infatti il giorno dopo, su mia richiesta esplicita, il mio commento è stato pubblicato nella sua interezza, ma continuando, io le ho risposto :"A me delle querele non interessa, non devi essere te a decidere per me.. Poi bastava dirlo.. inoltre hai stravolto completamente il senso del mio discorso, adesso la gente crede che io sia a favore del referendum quando invece non lo sono... Non sei per niente affidabile" , a questo punto in contemporanea, ho pubblicato nello stato del mio facebook, che fortunatamente è molto seguito, ciò che mi era successo, e i primi commenti non hanno tardato ad arrivare.
Comunque sia, lei mi da un'altra risposta a mio giudizio ,abominevole, e mi dice:"scusa, sai noi siamo un po' abituati così, ad alleggerire i discorsi quando possono essere interpretati come offensivi tanto da poter diventare oggetto di querela... non siamo il giornalino della parrocchia, abbiamo precise responsabilità e indicazioni da seguire. Anche l'intervento di Nerini a fianco è stato alleggerito... lui lo sa che dobbiamo fare così e anche tutti coloro che rilasciano dichiarazioni o inviano materiale al nostro giornale (come a qualunque altro giornale). Dei piccoli aggiustamenti sono sempre necessari... Cmq, mi dispiace dell'inconveniente e se ti sei sentito "tradito". Eviteremo di coinvolgerti in futuro buona giornata ", io d'impatto le ho risposto, "sei una cialtrona. ti avevo chiesto espressamente di non cambiare o tagliare . poi tu l'avessi fatto bene, non mi sarei arrabbiato, non sei nemmeno stata buona a mantenere il mio punto di vista. mi hai fatto dire esattamente il contrario. comunque avremmo modo di parlarne a quattrocchi, quando verrai ad intervistare mio padre ci sarò anche io. e ovviamente con te non voglio più avere niente a che fare. " Adesso viene il bello , lei improvvisamente si accorge del mio post in bacheca e dice :"leva quel commento dalla bacheca però e manda semmai una precisazione al giornale che noi pubblicheremo, come fanno tutti. " e io le dico:" ahahhaha. perchè? ti vergogni? ti scoccia non poter fare niente? se ritiri tutte le copie vendute della nazione, io levo il commento. un'altra cosa, io non faccio mai come tutti.. "
Da questo punto in poi, ho cominciato a ricevere qualche telefonata e qualche messaggio, che mi chiedevano di stare calmo e di lasciar perdere, per il bene di tutti.. AHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHA, Ma allora non ci siamo proprio capiti, io sono moralmente pulito, non scendo a certi compromessi, non sto ai giochi del sistema e del potere, e non mi vergogno di urlare ciò che faccio e ciò che sono. La rirpova è stata il fatto che una buonissima parte del paese è venuta a sapere nel giro di poche ore cosa era successo, ed ha iniziato a mandarmi la sua solidarità. Nel mio piccolo, ho subito quello che accade tutti i giorni in grande, ho assaggiato personalmente l'amaro di vedere pubblicate parole che esprimono un concetto opposto al tuo, eppure firmate da te in persona, ho capito che le persone si smoralizzano con niente, ed è molto più facile stare al sistema piuttosto che combatterlo. Io ovviamente vado avanti per la mia strada, avendo la fortuna di essermi costruito una rete di ascoltatori e di copartecipanti, che mi spingono sempre a continuare nel mio lavoro di risveglio di coscienze. Vi saluto e vi chiedo di far girare il più possibile questo articolo, in modo che tutti sappiano cosa succede ogni giorno, anche in piccolo.

Varo Cavalli


sabato 31 luglio 2010

Fini Vs Berlusconi Perché dovrei fidarmi?..




Ieri, 30/07/2010, per la politica del nostro paese, è stata una giornata storica. Gianfranco Fini, è stato espulso dal PDL senza possibilità di contraddittorio, per le seguenti ragioni : ritenuto colpevole di "stillicidio, di distinguo o contrarietà nei confronti del governo, "critica demolitoria alle decisioni del partito", "attacco sistematico al ruolo e alla figura del premier". Inoltre - ha ancora detto Fini - avrei "costantemente formulato orientamenti" e persino, pensate che misfatto, "proposte di legge che confliggono col programma elettorale". Per come sono fatto io, bastano queste poche righe, di un documento ufficiale, scritto dal pugno del miniduce, e controfirmato dalla maggioranza del consiglio dei ministri, per rendersi conto che questo gruppo di persone, non si rende conto di cosa voglia dire democrazia, ma soprattutto di come si vive in democrazia. Per me è inconcepibile non poter dire la mia solamente perché il capo la pensa in modo diverso, NON ESISTE!!! Pensate che sulla pagella delle elementari la maestra mi scrisse che non potevo fare a meno di dire ciò che pensavo, figuriamoci se potrei sostenere una cosa del genere da adulto.. Dopo l'espulsione, Fini ha deciso di passare al contrattacco, dicendo ciò che molti di noi dicono da ormai troppo tempo : "La concezione non propriamente liberale della democrazia che l'onorevole Berlusconi dimostra di avere, emerge anche dall'invito a dimettermi," perché "allo stato è venuta meno la fiducia del Pdl nei confronti del ruolo di garanzia di presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezionì". "Ovviamente non darò le dimissioni, perché è a tutti noto che il presidente deve garantire il rispetto del regolamento e l'imparziale conduzione dell'attività della Camera, non deve certo garantire la maggioranza che lo ha eletto. Sostenerlo dimostra una logica aziendale, modello amministratore delegato-consiglio d'amministrazione, che di certo non ha nulla a che vedere con le nostre istituzioni".





Quante volte ho espresso questo concetto, e come me migliaia di altre persone, con "a capo" Grillo e Di Pietro, quante volte abbiamo urlato il nostro sdegno di fronte ad un uso aziendale della democrazia e del nostro stato. Perché Fini è sempre stato zitto? Perché ? Scusate ma io non riesco proprio a fidarmi di lui, possibile che abbia scoperto solo ieri pomeriggio, che l'uomo con cui ha lavorato a strettissimo contatto per 16 lunghi anni, è semplicemente un delinquente fascista ? La moralità non può andare a periodi, se una cosa è immorale, lo è sempre.. Ogni volta che ha firmato le leggi pro Berlusconi, che sono più di 30, cosa pensava Fini? Non mi sento ne di apprezzarlo ne di ringraziarlo.
Stimo molto di più i sopracitati Grillo e Di Pietro, che senza doversi sottomettere ai voleri del capo, hanno lottato, crescendo di numero ogni giorno di più, mantenendo sempre la loro linea di legalità e fregandosene delle poltrone e dei giochi di potere..
Non so proprio cosa pensare, il mio ottimismo innato vuole che creda che la conversione sia avvenuta veramente, e che forse una coscienza, anche se in ritardo, si sia svegliata, d'altro canto, la mia razionalità nell' analizzare i fatti per ciò che sono, non mi da la possibilità di credere in tutto ciò, per il fatto che un uomo, che ha saputo la verità, quelle verità, fino al giorno prima, senza fare niente, cambi improvvisamente bandiera senza cercare un guadagno o un profitto qualsiasi..
Insomma, questa storia non mi piace in molte parti..
Non posso far altro che sperare che tutto ciò, contribuisca a far fuori Berlusconi e la lega, i nuovi fascisti, ma non vorrei ritrovarmi mai con Fini al potere.. Io quella gente li non la voglio più vedere CAPITO?!?!?
Teniamo duro e andiamo avanti, qualcosa accadrà..
Varo Cavalli..



sabato 10 luglio 2010

9/07/2010 l'importanza di un singolo giorno..




Come molti di voi sanno, io non sono un giornalista, ne un fotoreporter, nella vita faccio l'elettricista.
Da un anno ormai, grazie prima a facebook poi al mio blog, mi sto impegnando per la veicolazione delle informazioni, quelle notizie che non si vedono ai tg di regime, o quelle che non si leggono sui giornali di proprietà del miniduce. Grazie a questo blog inoltre, riesco ad esprimere molte opinioni su qualsiasi tipo di argomento. Per me è una cosa molto gratificante e piena di significato, prendere parte al cambiamento, impegnarsi per un mondo migliore, essere diventato punto di riferimento per molte persone che non hanno voglia di cercare le informazioni, e grazie al mio lavoro, finalmente possono venire a conoscenza della verità.. Insomma, ormai lo sento come impegno improrogabile, comunicare continuamente con tutti, scambiare opinioni, conoscere e far conoscere.
Ieri 9/07/2010 si è svolto un


importantissimo sciopero, quello della stampa, intesa come informazione, quasi tutti i giornali, tranne i soliti asserviti al potere, non sono usciti, e i Tg sono andati in onda in forma ridotta. Anche io ho voluto aderire a modo mio a questo sciopero, non postando nessuna notizia sulla mia pagina facebook, e non scrivendo niente sul blog. È stata una giornata lunghissima, non credevo che avrei sentito un peso così grande, leggevo le cose e non potevo postarle, per un attimo ho immaginato cosa potrebbe accadere se ci fosse la censura, è stato deprimente, avvilente, mi sono sentito defraudato, legato, imbavagliato. Non è concepibile per me un mondo senza informazione libera. Capisco il miniduce, le sue paure, ieri per l'appunto, grazie alle intercettazioni, ed alla stampa che ha reso pubblico il fatto, è stato arrestato Carboni, stretto collaboratore di Verdini, Dell'utri e Berlusconi, indagato per molti fatti diversi, tra cui la ricostituzione della P2 nei modi e nei fatti.. Il miniduce è sempre più impelagato nei loschi affari, ed è ovvio che cerchi la censura per evitare che venga tutto a galla.. Ma io, insieme ad ogni singolo libero cittadino, glielo impediremo, non permetterò mai che qualcuno possa impedire a me e agli altri di esprimersi liberamente o, ancor peggio, di sapere la verità, mai e poi mai.. Lotterò con tutte le mie forze e i miei mezzi per cacciare questi fascisti dalla nostra vita. Essere fascisti è molto più facile che non esserlo, ma un giorno le persone come me avranno la meglio su questi uomini senza anima, non vinceranno mai, e come succede per tutti i regimi, prima o poi cadrà. Nel frattempo ognuno di noi deve impegnarsi per sensibilizzare l'opinione pubblica, io non smetterò mai di raccontare la verità, e da oggi continuo a farlo con rinnovato vigore. Dobbiamo resistere e far valere i nostri diritti fondamentali.. Berlusconi, non ce la farai mai a farci stare zitti, avremo sempre la meglio su di te, sei già finito anche se non lo vuoi ammettere..
Ciao e buona informazione a tutti...


- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 8 luglio 2010

Un giorno da dimenticare




Ieri a Roma, si è verificato l'ultimo, in ordine di tempo, evento drammatico causato da questo governo mafio-fascista. Cinquemila terremotati dell'Aquila si sono dati appuntamento per le strade della capitale, per manifestare contro questo governo, che improvvisamente si è scordato che un'intera popolazione, o almeno i due terzi, vive da più di un anno dentro a tende, baracche, camper, si è scordato che l'economia della città non esiste più, si è scordato che gli aquilani vorrebbero lavorare, anche se giovanardi, quel bastardo, si è permesso di apostrofarli in questo senso, si è scordato dei morti e delle sofferenze degli uomini.. Quindi si è deciso di accogliere i manifestanti nel migliore dei modi, con la polizia in tenuta antisommossa, che ovviamente si è data abbastanza da fare producendo due feriti e tanti tafferugli. Mi mancano parole che non siano offensive, per descrivere il comportamento, non solo della gerarchia che porta a impartire ordini del genere, ma anche dei singoli che li eseguono. Come si può prendere a manganellate un terremotato? qualsiasi cosa faccia, un uomo che ha perso tutto a livello materiale, probabilmente ha subito lutti e vive nella disperazione continuata 24/24 da ormai troppo tempo, come si fa?
Mi vergogno di essere nato in questo paesucolo di ladri presuntuosi, fascisti e mafiosi, mi fate schifo, ma un giorno, nemmeno troppo lontano, le cose cambieranno, ve lo prometto..




- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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mercoledì 7 luglio 2010

Gli ultimi giorni del miniduce




Chi mi conosce personalmente sa che il mio ottimismo non ha limiti, le mie speranze sono infinite e anche la più piccola per me ha un valore inestimabile.. Nella vita ho affrontato grandi problemi, non sempre uscendone vincitore, ma il mio ottimismo non si è mai ammaccato! Stavolta secondo me ci siamo, il sistema Berlusconi, ormai sta arrivando al capolinea, il paese è completamente congestionato dai problemi e dai modi di vivere del miniduce, molti iniziano a fare prove di ammutinamento, Fini su tutti, anche se va detto che per 16 anni ha assecondato in tutto e per tutto le mosse di B., quindi non credo che intimamente sia cambiato più di tanto, peró se analizziamo oggettivamente le vicissitudini che lo hanno coinvolto ultimamente, possiamo notare un certo disgusto verso questi atteggiamenti troppo illegalmente spudorati del miniduce.
L'economia non regge più, ma soprattutto le persone, non sopportano più questo modo di essere e di vivere. Ovviamente non sarà semplice ma stavolta me lo sento, troppe gaffe, troppe cose spudorate, il malcontento è palpabile. La campania è nuovamente coperta di rifiuti, l'aquila scende in piazza un giorno si uno no, per ricordare al nano le promesse che aveva fatto, anche se, magari non avessero fatto vincere il pdl alle ultime elezioni sarebbe stato meglio, la disoccupazione è al 9%, i tagli alle regioni porteranno aumenti delle tasse e mancanza di servizi, la scuola è ridotta in macerie, gli insegnanti fanno la fame e si sono ritrovati senza lavoro da un giorno all'altro, per non parlare di tutti gli inquisiti che ci sono al governo, non credevo fosse possibile!! Insomma la situazione non è delle migliori.'
Adesso vedremo per quanto tempo riuscirà a portare avanti il lavaggio del cervello mediatico, per quanto le persone continueranno a fidarsi di un uomo che, come riconosciuto dalla legge, vedi sentenza dell'utri, ha costruito il suo impero attraverso conoscenze mafiose. Vedremo..
Io ho speranza e ci credo, o comunque voglio farlo... Stavolta ce lo leviamo dal cazzo!!




- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 1 luglio 2010

Anche io saró In piazza contro la legge bavaglio. E tu?










Oggi 1/06/2010 alle ore 17 si terrà un importantissima manifestazione, per protestare contro la cosiddetta legge bavaglio. Alla manifestazione, che è stata indetta dai "giornalisti", si sono aggregate molte categorie di persone che, atipicamente, si trovano a manifestare contro Berlusconi e le sue leggi, oggi in piazza , oltre al popolo viola,che già in se raccoglie molte categorie differenti ci saranno, pm, magistrati, poliziotti. Chi lotta contro la mafia non può accettare che questa legge passi, una legge che taglia le gambe a tutto il discorso investigativo, che lascia impuniti i delinquenti e che evita che noi cittadini si venga a conoscenza della verità..
Oggi c'è bisogno di tutte le persone possibili, dobbiamo urlare il nostro sdegno e far valere i nostri diritti e le nostre libertà..
Vi aspetto, non mi deludete...










- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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martedì 29 giugno 2010

Dell'utri è un mafioso amico dei mafiosi.




Dell'utri è un mafioso amico dei mafiosi..

Comunque vadano le cose, e qualsiasi cosa verrà detta, il senatore del Pdl nonché fondatore di forza Italia Marcello dell'utri è stato riconosciuto connivente con la mafia, 20 anni di affari loschi sono stati ribaditi nella sentenza di condanna in appello. Adesso, al di là del pietoso silenzio del pd, delle false argomentazioni della maggioranza, che nonostante tutto punta sulla prescrizione, camuffata da assoluzione, se uno di noi incontra dell'utri può tranquillamente apostrofarlo come amico dei mafiosi senza aver paura di una querela, e a me questa cosa fa godere un sacco... Probabilmente riusciranno a non farlo finire in galera, ma quella sottospecie di uomo, rimarrà un infame traditore dello stato e di tutti quei cittadini creduloni che lo hanno appoggiato, PER SEMPRE..


Marcello dell'utri condannato in appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa...

Varo Cavalli cittadino onesto e incensurato..


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martedì 22 giugno 2010

Pomigliano una scelta storica


Oggi a Pomigliano si terrà un referendum a dir poco, storico, la responsabilità di un sistema, grava sulle spalle di pochi disgraziati, racchiusi tra lo spettro della disoccupazione e quello dello sfruttamento.. Se passa il si, 50 anni di conquiste sindacali verranno praticamente spazzate via... Se passa il no 5.133 persone perderanno il lavoro.. Essere o non essere......
Sembra quasi una notizia da terzo mondo, il padrone di turno che ricatta i poveri, mettendoli uno contro l'altro, facendo pressione sulla loro sofferenza e sui loro problemi. Il governo ancora una volta si conferma connivente con i poteri forti, addirittura si è gridato allo scandalo perché la FIOM, a mio avviso giustamente, ha rifiutato di firmare.. Io mi sento di ringraziare almeno in parte la FIOM, perché ha dato un ultima possibilità, anche se purtroppo non è servita a molto, i sindacati avrebbero dovuto rimanere uniti e lottare per quei diritti che i loro predecessori hanno conquistato attraverso lotte durissime, sacrificando la loro esistenza per gli altri, che adesso senza alcuna riconoscenza e coscienza lasciano in mano ai padroni questi diritti, liberi di distruggerli.. Non mi soffermerò sul lato umano, perché altrimenti questa vicenda non sarebbe nemmeno nata, voglio solo ricordare al mondo intero che siamo tutti terrestri e tutti uguali e abbiamo li stessi diritti, e come direbbero dalle mie parti, "Marchionne, guarda che la mattina sul cesso ti ci siedi anche te!!"
Non so nemmeno io cosa sperare, l'unica cosa di cui sono sicuro è che oggi rimarrà nella storia come uno dei giorni più bui della nostra democrazia...
In bocca al lupo ragazzi...






- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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martedì 15 giugno 2010

La dinamicità delle regole...







Guardando una scena di un film, in cui un uomo uccide un altro uomo, per vendicarsi di un omicidio di una persona cara, mi sono venute in mente tante cose.. Una di queste, sta nel fatto che improvvisamente, un individuo si sente autorizzato ad uccidere, o comunque a fare del male, o per generalizzare, si sente superiore rispetto ad un altro essere vivente, e cancellando ogni segno di pietà, e di rispetto per l'altro, commette, a volte cinicamente, l'atto... Nel momento in cui perdiamo il senno, cancelliamo in pratica, tutta la serie di emozioni positive che abbiamo imparato a provare ed esprimere nel corso della nostra evoluzione. Rimangono quelle emozioni che non si possono, per l'appunto, controllare. Ma quello che vorrei analizzare più da vicino, è il momento in cui ci sentiamo nel giusto. Prendiamo anche il punto di vista di uno esterno all'avvenimento, nel momento in cui ha tutti i dati i mano, li analizza, si fa un idea, e poi, inevitabilmente giudica.. Uno diventa il buono, l'altro il cattivo.. Il tutto basato sulla sola conoscienza momentanea di quel fatto. Una volta individuato il buono, lo si giustifica qualsiasi cosa faccia, perché ha subito il torto. Questo diventa un bel problema, almeno per me. Anche io come credo tutti, reagisco in questo modo inizialmente, ho passato una vita senza controllo;-), ma crescendo ho capito che la nostra mente va guidata attraverso le emozioni. Dobbiamo cercare di scavare tra i nostri sbagli, capire dove abbiamo eagerato, se possibile, ma soprattutto lo vogliamo, cercare di rimediare. La vita sociale è difficile da tenere in vita, cercare di migliorarsi costantemente, imparando, acquisendo informazioni, facendo pratica, confrontandosi, e cercando di dominare sempre di più quei sentimenti che fanno parte della sfera istintiva.. Non mi riferisco ovviamente al lato dell'amore, anche quello è incontrollabile, ma fortunatamente è quasi sempre meno nocivo rispetto al suo sentimento opposto, l'odio, quello che ti rende cieco, e ti fa cambiare istantaneamente, frantumando tutti li sforzi fatti per migliorarsi.. Se ci pensiamo bene, possiamo rapportare la vicenda di due singoli, ad una situazione che comprenda due masse di persone, ed ecco che nasce una guerra.. Entrambe le colletività si sentono, ognuna con le sue buone ragioni, nel giusto, e per questo, superiori alla fazione opposta, da quel momento in poi, per difendersi, attaccano ferocemente il "nemico", che non è altro che un individuo come lui vestito in modo diverso, nato in un altro pezzo del pianeta terra, con li stessi problemi, le stesse preoccupazioni, li stessi pregi e li stessi difetti, ma stranamente diventato diverso e inferiore... So che non è così semplice, e che andrebbero prese in considerazione le migliaia di variabili che si possono applicare a questo discorso, ma volevo cominciare a trattare anche questo argomento.. Ci tornerò sicuramente sopra, magari dopo averne discusso un po'..
Ciao a tutti.

Varo Cavalli.
Varocava@gmail.com





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venerdì 11 giugno 2010

Al senato è passata la legge bavaglio.. Primo passo verso un regime più netto.


Sono ancora scosso per quello che sta succedendo, anzi, frastornato, forse è la parola più adatta.
Sono immerso in un turbinio di emozioni, dalla rabbia allo sconcerto, dalla disperazione alla speranza, ancora non riesco a credere che il Senato della Repubblica Italiana, abbia fatto passare questa legge, che porrà fine , o comunque ci proverà con le maniere forti, alla nostra libertà di poter parlare lilberamente in pubblico di ciò che pensiamo, di come viviamo, di urlare le nostre idee, ma soprattutto, impedirà a tutti noi, di sapere cosa succede alle nostre spalle.Mi sembra quasi inutile ricordare che l'opinione pubblica, per lo stesso fatto di chiamarsi così, ha bisogno dell'informazione totale per potersi creare, se io non so cosa succede, non posso farmi un'idea delle cose, di come si sviluppano, non posso essere libero di credere a chi voglio, non posso più... Per me questo è sconvolgente, oggi in italia, le veglie e i sit-in si sono moltiplicati spontaneamente in molte città, ai telegiornali non se ne è parlato, se non con brevi battute, solamente Sky, ha messo una banda nera con su scritto "contro la legge bavaglio sulle intercettazioni" ricordando a tutti che con oggi le cose sono cambiate,le persone hanno paura, paura del regime, paura di non sapere.
La situazione del paese è drammatica, il tasso di povertà è a livelli mai visti, la disoccupazione anche, il debito pubblico, come sappiamo bene , vista l'ultima manovrina, è sull'orlo della banca rotta. Insomma in un momento come questo, dove ci vorrebbe la partecipazione di tutti, questo governo, non fa altro che sottostare ai capricci di un uomo che non vuole essere disturbato mentre minaccia il direttore della rai, oppure mentre suggerisce al direttore del tg1 quali servizi mandare, ma soprattutto di cosa debbano parlare, Mentre, grazie al suo conflitto di interessi, cerca di distruggere gli avversari girandosi tutte le regole a suo vantaggio, e sabotando dall'interno tutto ciò a cui può arrivare da politico, vedi R.A.I.
Ma noi siamo quelli, come diceva Guzzanti in un suo celebre spettacolo, che" se non vediamo il nanetto col casco, camminare a passo dell'oca, sparare col fucile, manganellare la gente dalla mattina alla sera, mica lo capiamo che siamo in una dittatura, questo si da da fare per demolire la democrazia, e voi non ve ne accorgete nemmeno, siete degli ingrati!!"
Sono decisamente preoccupato per il nostro futuro prossimo..

Varo Cavalli

mercoledì 2 giugno 2010

La mia prima volta in Sicilia



Dopo sei giorni, che in verità sarebbero dovuti essere cinque ma ho confuso la data del viaggio di ritorno, di permanenza in Sicilia, per la precisione a Siracusa, a cento metri da Ortigia, mi sento di dover fare alcune considerazioni. Prima di tutto voglio ringraziare di cuore i miei due amici, neo sposini, a cui ho fatto le foto nel giorno del loro matrimonio, e le loro famiglie, per la loro generosità e ospitalità, persone di cuore, buone e soprattutto oneste.. La prima cosa che ho notato scendendo all'aereoporto di Catania, sono state alcune carcasse di automobili abbandonate, cosa che ho riscontrato in molti fiumiciattoli e boschetti, che ho avuto il piacere di vedere mentre col bus mi avvicinavo a Siracusa, percorrendo una strada mal messa, mentre con estremo stupore, notavo che le macchine ci superavano da tutte le parti, un po' come si fa in Francia, solo che li si può fare;-). Arrivato in città mi hanno subito colpito la moltitudine di persone senza casco sul motorino, e una miriade di terrazzi rinchiusi dentro reti di contenimento verdi, che evidentemente servono per evitare che ti cadano in testa i pezzi dei palazzi che si stanno letteralmente sgretolando.









Il traffico non ha regole, vige la legge del più forte, solo i semafori resistono, ma deve essere da poco che si sono abituati, si vede dall'ansia delle persone che fanno le gare appena scatta il verde. Arrivati alla stanza del bed&breakfast sono stato accolto calorosamente dal padrone, a occhio una brava persona.. Il rapporto con i turisti da parte dei commercianti, non è dei migliori, mi sono sempre lamentato dei negozianti Pisani, ma qui è decisamente peggio, quando entri in un posto 8 volte su dieci, trovi una persona mediamente incazzata che non ti da nemmeno il buongiorno, e ti guarda con aria di sfida, come se tu volessi fare una rapina, poi quando prendono confidenza si sciolgono un pochino, anche perché io sono talmente socievole che è impossibile rimanere incazzati fino all'ultimo;-) Per strada, come in tutte le città, ci sono più tipi di persone, qui ci sono tanti poliziotti in borghese, e tanti che ti guardano fissi come se aspettassero che tu dicessi qualcosa per litigare, io faccio sempre un sorriso e saluto, e loro rimangono sempre spiazzati. Quello che voglio arrivare a dire piano piano, e dandogli il giusto peso, è che la mentalità mafiosa, è estremamente radicata nelle testa delle persone, per un siciliano medio è normale chiedere una raccomandazione, fare una casa abusiva aspettando di condonarla, andare senza casco, abbandonare il vecchio speculando sul nuovo, per non parlare della qualità della cultura, la città è decisamente spaccata in due, quelli che hanno studiato, magari non in Sicilia, e gli altri...
Per quest'ultimi non sapere l'italiano è quasi normale, parlare il dialetto stretto, che di per se ha una cadenza intimidatoria, è normale e quando si trovano davanti qualcuno che non lo sa, comunicare è un problema, la mancanza di vocaboli porta inevitabilmente a non essere capiti o fraintesi, e questo li rende molto nervosi.
Sono veramente dispiaciuto per tutto questo, il posto potrebbe essere meraviglioso, se solo ci si impegnasse un pochino di più, ora riesco a capire, anche se in piccolissima parte, la fatica che fanno tutte quelle persone oneste che si battono per migliorare questo posto bellissimo, e mi si stringe il cuore a pensare a tutte quelle famiglie oneste che si devono piegare al sistema perché qui lo stato è quasi assente. Mi sono scordato di raccontare un fatto, entro in un giornalaio e mentre chiedo informazioni sul gobike, servizio che non sono riuscito ad utilizzare,ogni volta mi dicevano" quella stronza della prestigiacomo, ha speso i soldi e poi il sevizio non funziona", entra un poliziotto, prende tre giornali, guarda la cassiera e le fa " posso vero?!" e lei annuendo con la testa lo manda via, poi depressa si gira verso di me e continuiamo a parlare.. Io sono rimasto allibito, il negozio era pieno, poteva esserci chiunque, anche un blogger per esempio, a quel poliziotto ho fatto una foto, la pubblicherò tra qualche giorno adesso sono sempre all'aereoporto e non ho la possibilità di farlo.. Insomma la Sicilia ha bisogno di aiuto, l'Italia intera ne ha bisogno, dobbiamo acquistare senso civico, e smetterla di pensare alle opportunità, all'arrivismo, alla legge del più forte.. Basta vi prego basta.. Dobbiamo combattere per un mondo migliore, dobbiamo agevolare le comunicazioni, la cultura, le scuole, basta ignoranti, basta persone cattive che comandano, basta raggirare le persone, ma soprattutto BASTA CON L'OMERTÀ, se tutti iniziamo a denunciare, e lo stato risponde, con calma e pazienza ce la potremmo fare.. Un ultima cosa prima di lasciarvi, venendo verso Palermo a prendere l'aereo del ritorno, sono passato dal punto della strage di capaci, mi sono emozionato talmente tanto che ho iniziato a piangere...
Ciao a tutti.
Varo Cavalli.
Un amico con un suo commento mi ha fatto notare che potrei essere stato frainteso, allora aggiungo la mia risposta qui, in modo che tutti la leggano:



"Ma infatti quando ho detto, che la Sicilia ha bisogno di aiuto, subito dopo ho detto l'Italia intera, e quando ho parlato di commercianti scontrosi, tra l'altro ho detto 8su10, ho fatto il raffronto con i nostri pisani, dicendo che mi sono sempre lamentato di questi.. Hai fatto bene comunque a specificare, perché non vorrei essere fainteso. La Sicilia è un posto magnifico, che però sta morendo
piano piano, non sicuramente per colpa degli onesti che la popolano. Come in tutti i posti ci sono quelli bravi e quelli no. Ho trovato per esempio anche due signore dei beni culturali, all'interno di
una mostra, che sono state super gentilissime e mi hanno copiato, di loro iniziativa delle canzoni sulla pennina USB, solo perché avevo chiesto il titolo della canzone.. Però il sottofondo è diverso, laggiù si ammazza, si paga il pizzo, la mafia ti da e ti leva i soldi, molto più che da noi. E un ultima cosa, da Siracusa a Palermo, sullo
sfondo dell'autostrada, avrò visto almeno 20 carcasse di auto abbandonate nei fiumi o nei precipizzi, da noi non ci sono.. Detto questo, sai che mi impegno per una coscienza civile, e il mio desiderio non è nato certo dopo questa vacanza, ciò significa che so perfettamente che i problemi sono a livello mondiale.. Per questo mi piange ancora di più il cuore, perché la Sicilia potrebbe essere e avere quel qualcosa in più, ma non riesce ad emergere, anzi piano piano sta abbandonando.. Dobbiamo cercare di sensibilizzarci e snsibilizzare gli altri. Questo mondo va cambiato..
Comunque sia, tornerò sicuramente a vedere le altrE bellezze dell'isola, e a trascorrere il tempo con la parte buona di quelle magnifiche persone che sono riuscite a non farsi trascinare nel baratro .. La
Sicilia è bella e i siciliani pure miiiinchiaaa"

 come promesso ecco la foto del truffaldino!!


- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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sabato 22 maggio 2010

Mie riflessioni sulla vicenda di Maria Luisa Busi


Quante volte ho sentito dire "Sai, sul lavoro certe cose non si possono dire o fare" oppure " purtoppo se voglio continuare a lavorare devo perforza piegarmi al volere della dirigenza". Queste due frasi, se pur simili rappresentano due situazioni abbastanza distinte.
Nel primo caso, si delinea, a mio avviso, una personalità debole e lasciva, legata a formalismi imposti dal sistema, un cervello non pensante, ma semplicemente eseguitore di ordini.
Nel secondo caso invece, la persona vive una profonda battaglia interiore perché, pur non essendo d'accordo con il pensiero del suo datore di lavoro, non può andarsene perché costretta da situazioni contingenti, come ad esempio, mantenere una famiglia. Quando decidi di mettere al modo dei bambini, devi anche essere consapevole che per il loro bene passerai sopra a qualsiasi problema personale, almeno io la penso così.. Il caso della nostra amica Maria Luisa Busi, è un terza possibilità, ovvero, non essere d'accordo con il tuo capo, e poter decidere "tranquillamente" di andartene.. In questo caso si fanno avanti altri forti sentimenti, quali la sensazione di fallimento, di impotenza, una grande rabbia, e una forte sfiducia nel mondo in cui viviamo. Per colpa del berlusconismo, le nostre vite sono sempre più defraudate di dignità, ci stanno portando alla fame, stanno conducendo il paese nell'ignoranza più profonda, siamo ad un passo da ciò che è successo alla Grecia e in tv si continuano a vedere puppe e culi a volontà, i tg sono diventati rotocalchi, dove si parla di diete e sport, ogni parola detta serve a nascondere la verità delle cose, la situazione reale del paese, persone che non riescono ad arrivare a fine mese, altre che si ammazzano a causa della crisi, e questi cosa fanno?! Ci servono ogni giorno una realtà alternativa in tv, e la maggiorparte delle persone, ignoranti, ci crede... Non lasciamo che il gesto di grande coraggio e dignità di questa donna, che si è vista defraudare della libertà di espressione, passi inosservato, alziamo tutti la voce contro questo regime di stupidi avidi uomini pronti a tutto pur di mantenere il loro potere.. Cerchiamo di far conoscere il più possibile a tutti, la verità sul mondo in cui viviamo, trasmettiamo conoscenza, attraverso tutti i canali a nostra disposizione, urliamo, sempre di più e sempre in più persone, dobbiamo essere ottimisti e continuare a sperare, ma nel frattempo impegnamoci e RESISTIAMO RESISTIAMO RESISTIAMO..

Grazie Maria, sei un grande esempio per tutti..

Qui sotto il link per leggere la lettera di dimissioni.
http://www.repubblica.it/politica/2010/05/21/news/busi_lettera-4240290/



- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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venerdì 21 maggio 2010

Michele Santoro, un esempio di libertà.




Ammiro e condivido la profonda libertà che domina l'animo di Michele Santoro, ieri sera nella consueta puntata di Annozero, l'apertura del programma è stata affidata allo sfogo personale del conduttore, accusato in questi giorni, da più parti, di essersi arreso nella sua battaglia, per aver minacciato di andare via dalla Rai. Santoro ha giustamente accusato tutti quelli che dovrebbero difenderlo, riferendosi specificatamente a Bersani, al Pd e all'Italia dei valori, di non aver speso una parola nel corso degli anni, per agevolare un minimo la sua difficile vita/battaglia in Rai. Dopo la bellissima esperienza di Raiperunanotte ed aver riassaggiato per un istante la vera libertà di parola e di espressione, ma soprattutto aver tastato personalmente la risposta di pubblico che si può avere attraverso altri canali di comunicazione, come la rete ad esempio, credo che La tentazione per lui di andarsene sia fortissima, inoltre la grande risposta di ascolti che ci fu quella sera lo rende ancora più forte nelle sue motivazioni.. Insomma Santoro dice, o mi chiedete esplicitamente di restare, oppure io vado a farmi il mio programma di vera libertà da un'altra parte con altri mezzi.. Io sono completamente d'accordo con lui e lo appoggio con tutte le mie forze, una persona deve poter essere libera di dire ciò che pensa senza essere censurato in nessun modo..
Un ultima cosa, rivolta a tutti quelli che parlano della liquidazione da capogiro di Santoro, sono soldi pattutiti dai dirigenti Rai in un contratto firmato da entrambe le parti, inoltre non tutti smuovono 8.000.000 di persone ogni giovedì, quindi sarebbe bene che le polemiche si fermassero subito, almeno sotto questo punto di vista..
Vai Michele continua così, siamo con te!!



- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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venerdì 14 maggio 2010

Pensieri e Parole..

Sto passando un periodo di sfiducia totale verso il genere umano, se ognuno di noi riuscisse a fermarsi per un attimo, e riuscisse a dare un'occhiata a ciò che lo circonda, forse tutto andrebbe meglio, ma non sempre è così. A volte le persone si fermano e cercano di capire chi sono dove sono e cosa fanno, però, finita la riflessione si dimenticano ciò che hanno capito e continuano a perseverare nel loro errore, nel loro egoismo. Mi ci metto anche io ovviamente, ma almeno io,  faccio lo sforzo di ragionare sulle cose, e me le scrivo per ricordarle.. Nel mio iphone, sono sparse riflessioni di ogni genere, e ogni tanto le vado a ricercare per non dimenticare nulla di ciò che ho capito, o presumo di avere fatto. Continuo a chiedermi ogni giorno, come possa essere possibile che in così tanti anni di storia, l'uomo non abbia ancora raggiunto uno stadio di semistabilità, di uguaglianza, di consapevolezza. Per quale motivo alcune persone riescono a capire certi concetti, ed altre no? Come non si può capire che il bene comune è sicuramente più vantaggioso del bene del singolo?
Quali fattori entrano in gioco, nel comprendere o nel non comprendere, certi pensieri "oggettivamente" validi? cosa cambia da un individuo all'altro quando si trovano davanti ad un problema? Sono domande che mi pongo ogni giorno, a cui sto cercando una risposta, di tipo metodologico, ovvero trovare un metodo standard per far eseguire al cervello quei passi che a me sembrano tanto naturali, ma che in realtà, come possiamo ben vedere, non lo sono.
 Nel corso della mia vita, purtroppo ho incontrato poche persone, pochissime, che si danno da fare per migliorare se stessi e gli altri, per un bene comune, questo mi scoraggia molto, ma è più forte di me, devo risolvere questo problema, e se avrò tempo, prima o poi ce la farò, troverò la parola chiave per cambiare la mentalità delle persone, o almeno lo spero... Nel frattempo vi saluto tutti, e continuo nella mia infinita evoluzione...

Varo Cavalli

mercoledì 5 maggio 2010

Io & i The Blacklies


Scusate l'assenza prolungata, ma in questo periodo fortunatamente sto "lavorando" molto con la fotografia, quindi non mi rimane tanto tempo per tutto il resto, se poi teniamo conto che io sono elettricista e devo lavorare, capite bene che sono sempre in debito di tempo... Sono stato a Volterra all'interno di un podere in cui si trova uno stupendo cascinale, ancora da finire di ristrutturare, nel quale è stato disposto uno studio di registrazione.. Perchè ero li? Potreste giustamente chiedervi, la risposta è abbastanza semplice. Tra i tanti amici che ho, ne ho due che da quando eravamo piccoli sono sempre stati fissati sulla musica, ed hanno sempre avuto il desiderio di suonare in un gruppo, beh, con tanto sudore, sacrificio e impegno, andando avanti attraverso i più svariati problemi, tra cui la morte in età decisamente prematura, di un nostro Amico, Gabriele, che colgo l'occasione di ricordare e salutare, il bassista del gruppo, sono riusciti ad emergere e a cogliere i primi risultati, adesso siamo alla registrazione del secondo disco dei The blacklies.




Un po' per gioco, con Francesco, il cantante, abbiamo deciso di creare un making of del secondo album, riprendendo così, le varie tappe di registrazione, composizione, ed anche concerti, stiamo lavorando tutti sodo, ma credo che alla fine verrà fuori un gran bel lavoro, immagini e video che raccontano la nascita di un gran disco.. Per me è emozionantissimo, da forte consumatore di musica, e da musicista amatoriale, ritrovarsi completamente immersi in quel mondo per più giorni di seguito, è quasi come vivere in un sogno, un bellissimo sogno, e la cosa ancora più bella, è che io sono nel mezzo che riprendo tutto con foto e video che raccontano una grande storia.. Questa forse sarebbe una bella vita, almeno presa in pillole da questa sensazione, immerso nell'arte e nelle emozioni, quelle emozioni che arricchiscono l'animo, e ti permettono di vivere la vita in un modo sempre meravigliosamente diverso....





- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 29 aprile 2010

La ricerca di un linguaggio universale


Spesso, da quando ho iniziato a scrivere sul web, mi sono trovato davanti al problema di essere compreso chiaramente.. Mi sono spiacevolmente accorto, che l'ignoranza è dilagante, non solo per pigrizia di apprendimento, ma soprattutto per incomprensione di contenuto.. Ogni giorno purtroppo, nonostante cerchi di scrivere nel modo più chiaro possibile, almeno per me, mi trovo costretto a dover spiegare concetti, parole, frasi, ho sempre chiamato questo problema, quello del linguaggio universale. Proseguendo nel mio percorso, cerco di arrivare ad un compromesso dialettico in modo che tutti possano capire cosa sto dicendo, ma purtroppo non riesco a trovare una via d'uscita per questo problema.. Le riforme sulla scuola, certamente non aiutano, indebolendo ulteriormente l'apprendimento delle nuove generazioni, intrappolate in un lavaggio del cervello mediatico continuo, fatto di pochi vocaboli, e di ancor meno, concetti.. Io comunque tengo duro e vado avanti, cercando di migliorare il  modo di esprimermi, in modo tale da essere compreso da più persone possibile, cercando inoltre di farle ragionare..



- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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domenica 25 aprile 2010

I Racconti di Aldo : L'incontro..


Un' altro bellissimo racconto di mio padre, pieno di emozioni, che vi propongo con molto piacere...
Buona lettura..



Una mattinata piovosa e fredda. Aldo, parcheggiata l’auto in uno spiazzo erboso, stava aspettando al riparo di una tettoia di legno l’arrivo dell’amico Alberto. Fra pochi minuti avrebbe rivisto sua madre dopo 35 anni. Dopo tutto quel tempo non se lo sarebbe mai aspettato e nemmeno voluto. Era passata una vita, la sua vita. I figli erano diventati grandi, lui aveva fatto un mucchio di cose. Era diventato un uomo la cui passione per il proprio lavoro e quella di cercare di approfondire le cose del mondo, gli avevano mitigato le ansie giovanili. Ora si sentiva o si credeva forte, comunque quell’incontro l’avrebbe evitato volentieri.

Di li a poco arrivò Alberto, un medico suo amico. Dopo un breve saluto e banali commenti sul tempo, tanto per stemperare la tensione densa come una marmellata, si incamminarono lungo una strada di terra battuta che sfregiava un campo verde smeraldo. In fondo alla strada vedevano la costruzione dove Aldo avrebbe rivisto sua madre. Camminavano fumando e senza parlare, senza nemmeno ripararsi da una pioggia fitta e leggera che faceva luccicare l’erba del prato.
In breve raggiunsero il cancello di ingresso dove due uomini con una cappa grigia li stavano aspettando.
Senza troppe cerimonie li invitarono a seguirli. Aldo non si sentiva particolarmente incuriosito, anzi. Sapeva perfettamente che, come gli capitava ogni volta che doveva affrontare situazioni a lui poco note e per le quali non era particolarmente attrezzato, la sua mente faceva scattare dei meccanismi di difesa che di fatto consistevano nel limitare le capacità di relazionarsi con la realtà. Era come se ciò che stava vivendo in prima persona, lui stesso lo osservasse stando ad una certa distanza dalla situazione reale. Questo lo isolava dal contesto e gli dava la possibilità di decidere con una certa calma su cosa fare e come reagire. Spesso questo meccanismo era uno spiacevole ostacolo al vivere le emozioni con immediatezza e genuità. Ma era così! Non aveva mai approfondito se quella fosse una cosa comune nel genere umano o no.
Ogni tanto Alberto lo guardava per cercare di capire se tutto andava bene, ma dall’atteggiamento di Aldo non era in grado di trarre alcuna informazione.
Il posto era veramente molto tranquillo e ben curato. Vialetti di ghiaia delimitati da alberi verdi e slanciati verso il cielo, portavano verso piccole ma pretestuose costruzioni sulle porte delle quali erano posti vasi di fiori colorati e freshi. C’erano anche degli spiazzi erbosi con panchine di marmo e piccole fontane che avevano l’evidente pretesa di rendere il luogo il più accogliente possibile.
In pochi minuti erano arrivati dove Aldo avrebbe rivisto sua madre.
Prima di voltarsi verso il luogo dove stava la donna, Aldo si informò brevemente sulle sue condizioni. Fu presto rassicurato che nonostante il tempo trascorso era in buone condizioni. Ora doveva solo girarsi.
Il movimento era breve, ma in quel lasso di tempo Aldo capì che il famoso meccanismo di prevenzione delle emozioni, non stava funzionando al meglio.
Improvvisamente si ricordò nei minimi particolari il momento nel quale sua madre l’aveva lasciato. Fu drammatico, ma inevitabile. Tutto l’amore che madre e figlio si erano scambiati si era trasformato in dolci ma brucianti ricordi.
Ormai non c’era più tempo. Aldo si era girato.
La sorpresa fu immensa. Sua madre era li. Il suo aspetto era quello di 35 anni prima. Per lei il tempo non era passato se non per il colorito della sua pelle e per i capelli ormai molto radi. Incredibile, lui era invecchiato, lei no! Altro che guardare le situazioni dall’esterno!
Ripresosi dalla sorpresa, Aldo la guardo con interesse quasi scentifico. Scrutò con insistenza il suo viso quasi volesse intravvedere un impossibile mutamento dell’espressione. Passo lo sguardo su tutto il suo gracile corpo racchiuso in un elegante vestito scuro abbellito con delicati motivi floreali.
Lo sguardo si soffermò sulle sue mani lunghe, affusolate, ben curate.
Voleva parlarle, ma sapeva che non l’avrebbe sentito. Voleva abbracciarla, farle sentire quanto ancora le voleva bene nonostante il drammatico distacco, ma lei non avrebbe reagito. L’unica cosa che fece fu quella di fotografare nella propria mente quell’istante.
Un brivido gli percorse il corpo dalla testa ai piedi. Si appoggio solo per un attimo al braccio di Alberto e per darsi un minimo di contegno si accese una sigaretta.



Uno degli uomini che li aveva accompagnati gli si avvicinò con circospezione rispettoso della situazione che intuiva Aldo stesse vivendo e con voce di circostanza gli disse:”Caro dottore sua madre è in ottime condizioni. Il processo di mumificazione non è assolutamente completato. La riesumazione non può essere eseguita. L’unica cosa da fare è quella di ricoprirla di terra senza rimettere il coperchio della bara. Lei è d’accordo?”
Aldo senza dire una parola e senza tradire alcuna emozione, anche se nella sua testa regnava il caos più assoluto, lo allontanò con gentilezza e raccolta una pala da terra, avvicinatosi alla fossa, dopo aver dato un ultimo ed irripetibile sguardo a sua madre, iniziò a coprirla con la terra bagnata dalla pioggia fitta e sottile.
Marina di Pisa 24 aprile 2010



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