domenica 28 febbraio 2010

L'angolo di Mariposa.. Tagore..



"per un tuo sospiro
io do sfogo
a viventi note
di gioia
o di dolore
Sono una sola cosa
col tuo canto
che sia mattutino
o notturno,
che entri
tra i raggi del sole
o tra le ombre della sera
Se dovessi
perdermi nella fuga
di questa musica
non ne patirei
tanto
questa melodia
mi é cara"(TAGORE)



"Afferro le sue mani
e le stringo al mio petto
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi
Ma dov'é?
Chi può spremere l'azzurro
del cielo?
Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani
Stanco e frustrato mi ritraggo
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?(TAGORE)



sabato 27 febbraio 2010

Io vado in Piazza, non so voi


Ciao a tutti, sto andando a Roma alla manifestazione contro il legittimo impedimento, carico di speranze e di voglia di fotografare.. Spero di vedervi tutti la...



- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 25 febbraio 2010

Berlusconi e il punto di non ritorno




Siamo al punto di non ritorno, Berlusconi è visibilmente indebolito e preoccupato, per tutte le cose che stanno avvenendo in questi ultimi mesi, e sta cercando di dare l'ultimo colpo di coda, per cercare di risolvere i suoi problemi. Ieri si è presentato in conferenza stampa, dicendo molto semplicemente che ancora una volta il voto sarà una scelta di parte, o con lui, oppure con "la sinistra" della quale ha minuziosamente esplicato il programma e i pensieri, senza portare nessuna proposta alternativa, si è limitato a dire che alzeranno le tasse, che i controlli per l'evasione saranno più duri, poi tanto per ribadire il fatto che è un razzista di merda, ha detto che "la sinistra" spalanca le porte agli extracomunitari, invece di fare entrare solo quelli che ci servono (penoso pensiero da imprenditore), e poi si è sbizzarrito sulle intercettazioni, che per chi non lo sapesse sono fondamentali nella lotta contro la mafia e contro ogni tipo di crimine; continuando a parlare di spioni che cercano solo di infangare il buon nome della gente che lavora ( ma vai in c**o Berlusconi !!!!?!?!?! ). Questo è il punto di non ritorno, se passa l'ennesima leggina ad personam o meglio ad familie, non esisteranno più intercettazioni, e così i delinquenti italiani, che aimè sono la maggioranza, potranno fare i loro loschi affari indisturbati... Sono molto preoccupato, il nervosismo del nano, potrebbe portarlo a fare qualche pazzia pur di mantenere il potere.. Nel frattempo noi uomini e donne onesti scenderemo in piazza il 27/2/2010 contro il legittimo impedimento, ma sopratutto contro l'illegalità ormai troppo diffusa nel nostro amato paese.. Vi aspetto numerosi in piazza, scatterò un mucchio di foto, magari qualcuno di voi si rivedrà.. Ciao a tutti..

Varo Cavalli

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martedì 23 febbraio 2010

L'angolo di Mariposa.. P. Salinas


SE TU SAPESSI(P.Salinas)

se tu sapessi che quel
grande singhiozzo che stringi
tra le braccia,che quella
lacrima che tu asciughi
baciandola,
vengon da te,sono te,
pena di te fatta lacrime mie
singhiozzi miei
Allora non chiederesti più,
al passato,ai cieli,alla fronte,alle lettere,
che cosa ho,perchè soffro
E in intimo silenzio,
con quel denso silenzio
della luce e del capire,
mi baceresti ancora
e desolatamente
Con la desolazione
di chi al fianco non ha altro essere,
una pena estranea;di chi è solo
ormai col suo dolore
Volendo consolare
in altro chimerico
il gran dolore ch'è tuo


POSSESSO DEL TUO NOME(P.Salinas)

Possesso del tuo nome,
il solo che tu concedi,
felicità,anima senza corpo
Dentro di me ti porto
perché dico il tuo nome,
felicità,dentro il petto
"vieni":e tu piano giungi;
"va via":e tu rapida fuggi
Di te presenza e assenza
ombra l'una dell'altra,
ombre mi danno e mi tolgono
(e le mie braccia aperte!!)
Ma la tua carne é negata,
negate le tue labbra,
felicità,anima senza corpo,ombra pura


domenica 21 febbraio 2010

Berlusconi bugiardo. Il corrotto/corruttore per eccellenza..



Quando ho sentito la notizia, ho iniziato spontaneamente a ridere di gran gusto, credevo di avere acceso la radio su una stazione satirica, invece era proprio tutto vero, incredibile!! Silvio Berlusconi, forse l'uomo più disonesto del mondo, ha avuto il coraggio di parlare di integrità morale dei politici.. Ha detto che adesso è stanco di questi, parole sue, "bricconcelli" o "birbanti", e chi è inquisito verra buttato fuori dal partito.. Vanno fatte alcune considerazioni su questa dichiarazione, la prima è sull' utilizzo e la scelta del termine, per descrivere delinquenti di primo grado, ovvero birbanti, questo, a mio avviso rende cristallino il pensiero del nanaccio, considerandoli quasi dei bambini ingenui alle prime armi, che fanno delle piccole cosette da nulla, come se un riina dicesse che i suoi uomini sono dei bricconcelli perché hanno estorto il pizzo ad un negozio... Da qui il suo comportarsi da padre eterno che, con la coscienza pulita e sempre presente, vede tutto dall'alto e rimette a posto le cose. L'altra profonda considerazione sta nel fatto che, buona parte del pdl è inquisita, credo che più del 50% dei deputati pdl, siano inquisiti, indagati o comunque abbiano problemi con la giustizia, questo vorrebbe dire che mentre Berlusconi apriva bocca, sparando cazzate col suo intramontabile sorriso, stava, o dicendo una bugia, perché un uomo che annuncia di voler far fuori i corrotti dal partito sapendo che sono almeno la metà, sarebbe più sconfortato, distrutto, umiliato, e preoccupato, oppure stava dicendo la verità a causa della sua ignoranza sui membri del suo partito che guarda caso sono scelti tutti da lui, e per la sua gioiosa ingenuità di bambino. Quindi opto per la bugia, e la conferma c'è stata pochissime ore dopo, quando sono state rifiutate le dimissioni di Bertolaso, ma soprattutto di Cosentino.

Non so davvero cosa pensare degli italiani che lo votano e che continuano a stimarlo, sono davvero solo ignoranti? O forse un motivo per essere razzista esiste? Come si può continuare ad accettare questo comportamento da parte dei nostri dirigenti, che dovrebbero essere semplicemente cittadini super responsabili, ma che non sono altro che malviventi senza morale e senza cervello, comunque sempre un pochino in più di chi li vota,..
Non so proprio come tutto questo possa continuare, sono sconfortato ma sopratutto,
Sono decisamente preoccupato per il nostro futuro prossimo..

Varo Cavalli

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mercoledì 17 febbraio 2010

Tranquilli, adesso facciamo il ponte!!!


No, ma han detto che ora faranno il ponte sullo stretto, l'unico problema probabilmente sarà che la gente non riuscirà nemmeno ad arrivarci a prenderlo quell'inutile ponte.. Non mi soffermerò sul fatto che costa meno, ed è decisamente meno inquinante, spostarsi dalla Sicilia verso il continente attraverso i mezzi pubblici, traghetto, bus navetta, etc.. E non mi fermerò nemmeno ad analizzare l'aspetto puramente economico della "grande opera", che non condivido sotto molti aspetti, tra i quali una forte paura, motivata direi, di corruzzione ad altissimi livelli. Parlerò invece della stupidità raggiunta da questo governo, rappresentato benissimo, da quella "figura di merda" di Berlusconi, che continua a presentare questo progetto come manna dal cielo per la Sicilia, la Calabria, e come grande "trofeo" da mostrare al mondo.. Ora mi domando, ma se da entrambe le parti, specialmente nell'ultimo anno, sono saltate fuori tutte le problematiche causate da un abusivismo senza remore, e da una corruzzione esasperata, che hanno fatto si che venissero costruite, case e strade, tra l'altro non solide, poiché costruite con materiali alleggeriti, in posti nei quali anche il mio fedele amico cane drago, non avrebbe mai pensato di scavare nemmeno una buca, per quale motivo, non si investono quei soldi nella ristrutturazione delle due regioni?.. Tutto sta cascando rovinosamente a pezzi, ieri evaquate duemila persone, da un paesino che sta sprofondando, 300 metri di Montagna si sono staccati e sono scivolati a valle come un fiume, una scena che non scorderò mai... Strade che cascano improvvisamente, infrastrutture inesistenti, un mondo lasciato a se stesso. Un mondo che ha bisogno di essere ricostruito, non solo in senso fisico, ma anche in senso psicologico.. Non si posssono, a mio avviso, buttare via i soldi per un ponte fantascientifico la cui costruzione porterà quasi solamente disservizi piuttosto che servizi, quando invece, due intere popolazioni stanno scomparendo, la loro storia, le loro case, i loro luoghi, tutto ciò che era visto come punto fermo, persino le montagne, stanno scomparendo ingoiate dalla voragine di un abusivismo edilizio che come un tumore sta divorando la terra.. No ma ha detto ora fanno il ponte sullo stretto!! ...

Varo Cavalli

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martedì 16 febbraio 2010

I Racconti di Aldo : Il Percorso Alzheimer 3 di 3


Finalmente la terza ed ultima parte come promesso..




La sua mente non si fermava. Come poteva aiutare suo padre? Cosa potava salvare di lui?

La memoria dei tempi passati guardandolo camminare nel percorso alzheimer una volta ogni tanto, mentre la sua persona fisica si trasfigurava per la malattia?
No questo era per lei insopportabile. Ma per lui che cosa era insopportabile se non capiva, se non era più in grado di avere relazioni con gli altri?
Presto o tardi sarebbe morto. E dopo cosa sarebbe rimasto di lui se non il ricordo in tutti quelli che gli sarebbero sopravissuti?
Il ricordo di che cosa, di come era o di come non era più? Dell’essere umano con le sue funzioni, le sue passioni, le sue parole, le sue scelte, i suoi errori, o di un ammasso macilento di carne che si trascinava senza perché su di una pista coperta di un istituto per quasi morti?
La sua anima, il suo essere dove erano finiti nell’attesa della morte biologica?. Stavano in attesa di un riscontro ultraterreno?
Lui come avrebbe reagito se avesse visto una persona nelle sue condizioni di non vita, di non amore. Una persona priva non di un braccio a di una gamba, ma del proprio cervello?
Non più persona tra le altre. Cittadino tra i cittadini. Essere tra gli esseri.
La giovane donna stava per cedere di fronte a queste considerazioni che mai gli avevano sfiorato la mente.
Tutto andava bene perché anche nei momenti peggiori della vita era presente a se stessa. Poteva piangere, ridere, amare, maledire, sognare.
Si sentiva nel mondo non con le gambe, le braccia i capelli, ma con la mente. Aveva reazioni di stupore , di comprensione, di amore, di odio. Si sentiva viva, aveva una personalità da mostrare, da difendere. Aveva la dignità di una persona.
Il concetto di dignità, quella situazione che ti pone all’inevitabile giudizio degli altri, fu il punto finale del suo pensare.
Suo padre aveva solo la dignità di uomo da conservare. In quella situazione non gli restava altro. Lei doveva preservagliela!
Si avrebbe aiutato suo padre a conservare la sua dignità di uomo.
Avrebbe praticato su di lui l’eutanasia!
Il pensiero la fece rabbrividire.
Si fece coraggio, lei poteva farlo, era viva, in grado di prendere una decisione anche se fuori dall’ordinario.
Questo possono fare gli esseri umani.
La mattina era tiepida. La primavera stava dando nuova vita alla natura.
La giovane donna arrivò vicino all’istituto e parcheggiò la macchina sotto un albero che stava mettendo le prime foglie.
Con passo sicuro e controllando le emozioni entrò nel giardino dove c’era il percorso alzheimer.
Vide subito quel che restava di suo padre. Un uomo che a fatica camminava reggendosi al corrimano di legno. Lo sguardo vuoto, le spalle curve, le gambe malferme.
Una lacrima le rigò una guancia. L’asciugò in fretta. Non voleva essere vista in quelle condizioni. Restò un attimo ferma a qualche metro dall’ingresso del percorso.
Il professore camminava e nella testa gli rimbalzava la solita cantilena che terminava con la parola morte. Poi un flash. Una corsa in macchina lungo un bel viale alberato che costeggiava il fiume, un cane che gli correva incontro, il sorriso di sua moglie, quindi il buio più totale e la solita cantilena. Ancora flash, ancora la cantilena ed una gamba trascinata davanti all’altra.
La giovane donna si avvicinò a suo padre. Sapeva perfettamente che sarebbe stata l’ultima volta.
Gli si mise di fianco e lo accompagnò, prendendolo per un braccio, a sedersi su di una panchina del percorso.
Lui non ebbe la minima apparente reazione. Gli prese una mano e se la portò alla bocca per darle un lungo bacio.
Suo padre aveva delle bellissime mani. Quelle gli erano state risparmiate dalla feroce malattia.
Ebbe un attimo di esitazione. Se lui viveva, o meglio se la sua vita biologica fosse ancora durata, le avrebbe ancora viste, accarezzate, baciate. Ma suo padre dove sarebbe stato?
No aveva deciso! Aprì la borsa che portava a tracolla e ne estrasse una bottiglia di acqua minerale. Dentro ci aveva messo un potente veleno che si era procurato nel laboratorio dove lavorava da qualche tempo. La morte sarebbe stata veloce ed indolore.
Avvicinò la bottiglia alla bocca del padre, che non era più in grado di bere da solo.
L’uomo girò gli occhi verso la figlia ed iniziò a bere a piccoli sorsi. In quello che restava della sua mente il ritornello si ripeteva, ma sempre più lentamente, più lentamente. Amare, comprendere, aiutare,dignità ma,l’ultima volta, il ritornello non finì con la parola morte, bensì con libertà.
L’uomo reclinò il capo e la figlia con dolcezza infinita gli chiuse gli occhi accarezzandogli il viso.


Aldo Cavalli
Marina di Pisa febbraio 2010

lunedì 15 febbraio 2010

I Racconti di Aldo : Il Percorso Alzheimer 2 di 3

Come promesso, ecco la seconda parte del racconto, domani finalmente sapremo la fine.... Non vedo l'ora!!


Questa è la cosa più difficile da sopportare e capire da parte di chi ama il soggetto. Serve poco dare affetto, comprensione, stare vicini. Di fatto il malato si allontana dalla realtà, non ha più relazioni con le persone che gli stanno vicino. Nel migliore dei casi vuole muoversi continuamente: camminare, camminare sempre.”

Il professore era sdraiato sul divano e guardava fisso nel vuoto. Le sue orecchie sentivano le parole della conversazione, ma di queste ne capiva poche, o meglio poche avevano un effetto sul suo sistema di relazione con l’esterno.
Una parola però mise in moto qualche collegamento mentale. Amare!
Improvvisamente, l’uomo sdraiato sul divano, ebbe la sensazione di poter connettere, o meglio comporre un pensiero. Abbinò la parola amare a comprendere, ad aiutare, a dignità . Infine, senza comunque sviluppare alcun ragionamento, arrivò alla parola morte!
Tutto finì li. Poi improvvisamente la sua mente fu attraversata da alcuni flash.
Una partita a tennis, un bagno in mare, un bacio ad una donna senza un volto definito, un laboratorio, una banca, un supermercato.
“Vede cara signora” continuò il primario, “l’unica cosa che possiamo fare è somministrare a suo padre dei calmanti ed alcune medicine specifiche che non curano la malattia, ma impediscono solo che lui si faccia del male.
Le posso comunque assicurare che suo padre non soffre, non si rende conto di quanto gli sta capitando. Lo terremo ricoverato in questo istituto che è attrezzato allo scopo e voi potrete venire a trovarlo quando vorrete”
La giovane donna non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto dirotto ed incontrollabile.
Quei singhiozzi furono per suo padre, sempre sdraiato sul divano, come un segnale.
L’uomo si alzò di scatto e si voltò verso la figlia con gli occhio privi di espressione diretti verso quelli di lei. Il pianto, i singhiozzi lo portarono indietro nel tempo e la vide piccola piccola quando cercava comprensione tra le sue braccia, le braccia di un padre che sanno proteggere e consolare le difficoltà che angustiano la vita dei bambini.
Si alzò con decisione dal divano, con due passi veloci fu di fronte alla figlia.
Questa ebbe quasi paura per la mossa così repentina di suo padre. In quel momento gli sembrò tornato per miracolo alla normalità. Si alzò a sua volta ed in un attimo gli getto le braccia al collo stringendolo a se con tutto l’affetto di cui era capace.
La cosa, almeno per lui, finì li. L’uomo la respinse con una certa decisione e rimase in piedi guardandosi in giro senza capire che cosa stesse capitando.
Il primario suonò un campanello ed immediatamente entrarono nello studio due robusti infermieri. Ad un suo cenno impercettibile si avvicinarono all’uomo e con decisione, dopo averlo seduto su una sedia a rotelle, lo condussero fuori dalla stanza.
Il professore camminava, reggendosi ad un corrimano di legno, in un giardino dell’istituto in cui era ricoverato.
Il percorso alzheimer.
Tutti camminavano, uno dietro l’altro, senza dire una parola per ore e con qualsiasi tempo. Il percorso consisteva in una sorta di pista ovale lunga una trentina di metri e coperta da una tettoia di plastica trasparente. La pista era circondata da fiori ed ogni tanto c’erano delle panche dove ci si poteva sedere. Erano sempre vuote.
Tutti camminavano ininterrottamente.
Anche il professore camminava e nella mente gli rimbalzava sempre lo stesso ritornello: amare, comprendere, dignità, morte! Al di là delle azioni naturali più o meno controllate, questo era il solo pensiero che gli girava nella mente.
Camminava, mangiava, dormiva e sempre nella sua mente rimbalzavano come palline da tennis queste quattro parole. Questi quattro concetti. Ma la sua anima immortale dove era finita?
La mattinata era piovosa e grigia come spesso capita nei paesi continentali. La figlia del professore portava a scuola le sue bambine che riempivano la macchina di risate e capricci improvvisi. Lei guidava e quasi non le sentiva. Da quando suo padre era migrato nel nulla della vita non era più serena. Certo i genitori ti lasciano per sempre, è il gioco della natura, ma finire in quel modo! Non se ne dava pace. La vita biologica di suo padre continuava a dispetto del totale sfacelo mentale. Che senso aveva!
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dal suono di un clacson. Aveva passato un semaforo con il rosso. Per poco non aveva messo in serio pericolo la vita delle sue figlie e la sua.
Allontanò dalla sua mente i pensieri che l’angustiavano e guidò fino alla scuola delle figlie. Queste baciarono la loro mamma e scesero correndo verso i loro amici che le aspettavano per entrare in classe.
Quel bacio, quella mattina fece alla figlia del professore un effetto particolare. Un bacio,dato anche in fretta, in quel particolare momento la colpì in modo veramente singolare. Un segno di affetto, un segnale di relazione fra persone, il riconoscimento di una situazione basata sul rispetto reciproco tra madre e figli.
Lo scambio tra persone individuabili, riconoscibili. Persone grandi o piccole ma con una cosa in comune: la dignità. Si quella di essere un bambino e quella di essere una donna..
La giovane donna che aveva un cervello sveglio che lavorava anche troppo bene, in tempo reale fece un collegamento con la parola amare che il primario aveva pronunciato in occasione della visita a suo padre.
Improvvisamente abbinò la parola amare ed altre quali comprendere , aiutare dignità ed infine morire.
Si ricordò che proprio alla parola amare, suo padre aveva avuto una reazione. Si era alzato dal divano. Forse era stato un caso o forse no.
Un pensiero si fece strada nella mente. Accoppiò la parola amare con la parola aiutare. Certo aiutare chi si ama. Aiutarlo in tutte le occasioni nel bene e nel male. L’amore non ha ne se ne ma!
Poi sempre più avanti.

domenica 14 febbraio 2010

I Racconti di Aldo : Il Percorso Alzheimer 1 di 3

Da oggi si aggiunge una nuova, chiamiamola, rubrica al Blog, uno spazio in cui pubblicherò i racconti scritti da mio padre nel corso del tempo..Sono racconti, che descrivono la realtà di oggi e di ieri, attraverso l'utilizzo di ambientazioni più o meno reali, abbinate a ricordi o situazioni più o meno vere... Non sono lunghissimi, ma neanche abbastanza brevi per essere pubblicati in una volta sola, quindi mano a mano che andremo avanti deciderò in quante puntate presentarvi il racconto..
Quuello che vado   a presentare ,verrà diviso in tre puntate, pubblicate in tre giorni.. Buona lettura..





Il percorso alzheimer  1di 3




Breve racconto di fantasia scritto da Aldo Cavalli dopo una visita presso un Istituto di Ricovero per Anziani situato nei pressi di Pisa.
Mi permetto di darlo in lettura a chi ne avrà il desiderio.
Può essere l’occasione per un dibattito su un tema di grande attualità, oggetto del racconto.

Marina di Pisa febbraio 2010
aldocavalli@hotmail.com

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Alzò lentamente lo sguardo dal piatto che aveva davanti. Non vide sua moglie ed i suoi figli seduti intorno alla tavola.
C’erano solo facce di persone sconosciute senza alcuna espressione che portavano meccanicamente il cucchiaio pieno di brodo alla bocca.
Come era possibile! Si era seduto pochi istanti prima a tavola per cenare , come sempre, nella sua casa in riva al mare. No! Era impossibile!
Si alzò di scatto dalla sedia per sfuggire da quella situazione incredibile. Si, ma dove andare? Era per lui un ambiente totalmente nuovo.
Una grande sala con le parete di un colore verde pallido e grandi porte che davano su un giardino illuminato a giorno. Intorno ai tavoli, disposti in file ordinate, stavano seduti uomini e donne, o meglio quelli che erano stati uomini e donne che mangiavano e non parlavano.
Sguardi vuoti persi nel nulla. Facce macilente e corpi sformati che a mala pena riuscivano a stare seduti legati con delle cinghie su sedie a rotelle.
Dove andare? Cosa Fare?
Improvvisamente vide tutta un’altra cosa. Una spiaggia, certo quella davanti a casa sua. Poi una strada percorsa da macchine e motociclette. Poi nuovamente la stanza con tutti quei disgraziati.
Le gambe gli cedettero, cerco con tutte le sue forze di trovare un appoggio per non cadere in terra. Lui così forte e risoluto non poteva cadere per terra li davanti a tutti. In qualche modo riuscì a restare in piedi. Una mano robusta lo prese sotto una ascella e lo fece sedere sulla sedia che gli stava dietro.
“ Professore non si agiti, stia tranquillo” era la voce di una persona vestita di bianco che con delicatezza e determinazione gli stava dando un ordine più che un consiglio.
Ma chi era il professore? Era lui per caso. Perché lo chiamavano professore? Lui chi era? In verità non si poneva le domande. Queste nascevano nella sua mente senza alcuna logica o meglio senza alcuna finalità.
All’improvviso tutto si oscurò e le voci ed i rumori arrivarono sempre più da lontano fino a scomparire.
Iniziò a rigirarsi nel letto in preda ad una agitazione crescente. Sentiva solo una cosa, la necessità di muoversi. Aprì gli occhi e non vide alcuna luce. Solo uno spiraglio che entrava dalla tapparella della finestra che non era del tutto chiusa e che faceva luccicare una serie di paletti di acciaio, collegati con una sbarra orizzontale, che stavano lungo il suo fianco destro. Era sudato dalla testa ai piedi. Respirava a fatica.
Allungò una mano verso i paletti luccicanti per spostarli. Doveva farsi posto per scendere dal letto.
Niente da fare, non si muovevano di un millimetro. Con uno scatto si sedette sul letto ed iniziò a picchiare con i pugni sui paletti di acciaio. Picchiava con forza ma in modo scoordinato. Le mani iniziarono a sanguinare, gli facevano male, ma lui continuava con la forza della disperazione.
Si accese la luce. Dalla porta entrarono un paio di persone vestite di bianco che senza dire una parola lo afferrarono per le spalle e le gambe rimettendolo sdraiato nel letto. In pochi secondi lo legarono con delle robuste cinghie. Non poteva più muoversi. Rimase impietrito, come morto, con gli occhi sbarrati e la bava alla bocca.
“Professore non si agiti, non ci costringa a tenerlo legato” disse uno dei due. “Forse sarà meglio somministrargli un calmante” intervenne l’altra. “Per fare questo dobbiamo interpellare il medico” .
Medico? Cosa significava medico? Quella parola stranamente lo incuriosì e ritrovò un po’ di tranquillità.
Mentre stava rilassando tutti i suoi muscoli e socchiudeva gli occhi per non vedere la luce che illuminava la piccola stanza, entrò una terza persona , il medico chiamato da uno degli infermieri.
Subito si rese conto della situazione ed ordinò una iniezione di calmante.
L’uomo sentiva il liquido entrare nella vena ed una sensazione di caldo gli pervase tutto il corpo.
Si lasciò andare. Non poteva, non voleva o non era in grado di decidere cosa fare.
Non era più niente!
Lo studio del primario: accogliente ed arredato con eleganza. Una grande porta a vetri dava su un ampio terrazzo pieno di piante e fiori. Di fronte c’era una libreria di legno di noce che occupava tutta la parete. Su di un lato una scrivania, e di fianco ad essa un comodo divano con davanti un basso tavolino di cristallo. Alle pareti quadri di autore ed il pavimento era ricoperto da un prezioso tappeto persiano. Tutto era immerso in una luce tenue e rassicurante dovuta alle eleganti tende che, davanti alla vetrata, scendevano dal soffitto fino a terra.
Il primario parlava con una giovane signora in palese stato di apprensione per la situazione che stava vivendo.” Vede, cara signora, suo padre è affetto da una conclamata forma di alzheimer. E’ inutile che stia a minimizzare la situazione che è veramente grave. Purtroppo c’è poco da fare. Lei sa bene che la malattia è irreversibile. Mi dispiace”
La giovane donna, che tratteneva a stento le lacrime, si soffiò il naso, in preda ad un attacco di allergia
“ E’ terribile, fino a qualche giorno fa stava bene. Mio padre è sempre stato bene.” Le ultime parole le pronunciò quasi con rabbia. Ma come era possibile che una persona degradasse in così poco tempo. Non se ne dava pace.
“Cara signora” continuò il primario” è una malattia che non perdona. Un soggetto sta bene, poi improvvisamente qualche cosa si rompe nel cervello, si formano come dei buchi. Si perde la memoria, viene a mancare la capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo. Non c’è niente da fare.

sabato 13 febbraio 2010

Bertolaso Berlusconi, un sistema rodato..



Da quante cose brutte vengono dette ogni giorno sui giornali, sulle tv, scandali, mazzette, prostituzione, malavita, non so più su cosa poter scrivere, purtroppo ho l'imbarazzo della scelta.. Vorrei parlare di due argomenti, il primo riguarda Berlusconi e l'Iran, del fatto che, come sempre il nanetto, non misura mai le parole, mai, ed anche stavolta è uscito dalla linea di contenimento. Ha voluto per forza dire che l'operazione Piombo fuso è stata giusta,( per chi non lo sapesse, furono usate armi chimiche contro i palestinesi, che ancora ne risentono dopo più di un anno), e voler perforza offendere l'Iran, con toni decisamente sbagliati per una situazione come quella nella quale ci troviamo. Berlusconi non può sempre pensare di parlare alla sua platea di zombie ammaestrati, infatti il giorno dopo in Iran c'è stata una contestazione, da parte di un gruppo paramilitare con lanci di oggetti, davanti alla nostra ambasciata, con telecamere che stranamente riprendevano in diretta, come se aspettassero una nostra reazione.. Subito è arrivata la smentita sul fatto che fossero Basiji, e sono stati definiti studenti universitari ( questo per legittimare la contestazione)..
Vorrei però parlare anche di Bertolaso, e del fatto di come al solito il sistema Berlusconi sia entrato a 360gradi in tutto il nostro sistema  vita.. Si parla già di mazzette, escort, favoreggiamenti, il marcio della nostra anima ai massimi livelli!! Ciò che mi ha schifato maggiormente è stato il non pudore nel difendere Bertolaso cercando di delegittimare la magistratura, urlando alla vergogna, per il solo fatto che un uomo che ha fatto così tanto, e che ha tantissimo consenso popolare, non può essere giudicato..
MA CHE CAZZO DICI SCUSA?!?! questa da dove esce? Beh, lo so io da dove esce, direttamente dal sistema di vita Berlusconi, quante volte abbiamo sentito dire che chi è stato legittimato dalla maggioranza degli italiani non può essere processato? Sono veramente stanco di tutto questo schifo..
Speriamo succeda presto qualcosa che ci aiuti..
Sono molto preoccupato per il nostro futuro prossimo..
Varo Cavalli


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venerdì 12 febbraio 2010

L'angolo di Mariposa.. G.Diego R.Dario





LE MIE LABBRA(G.Diego)

Talvolta,quando parlo,tu al mio fianco
guardi la forma pura delle mie labbra,
segui le ali della loro curvatura,
me le vai modellando,a grado a grado
Io ti avverto e il mio volo appassionato
si regge sulla tua brezza e sull'alto
per rampe a spirale ascende,e attesta,senza guardarti,
il tuo spiro innamorato
Le mie labbra serie d'innocenza appuri
ed in una delle loro pieghe,
neppur si nota,ti occulti,leggerissima,
ti stendi,così senza peso,senza gravame
Su,su,labbra di cuore:il gabbiano
e la sua ombra nel mare alla deriva




FIORE DI LUCE(R.Dario)

Apparve la mia anima come dalla corolla d'un iris
Essa sapeva d'esser nuda e sola
Sola,come nell'acqua o nel vento
Leggera,trasparente,sottile,meravigliosa
Era come divino fiore di luce o divino uccello
che nell'aria è appena nato
Non sapeva né udire né vedere né comprendere
e neppure sapeva dove andava,
né quel che era materia quaggiù né lassù


martedì 9 febbraio 2010

Io Credo ad Antonio di Pietro


Vorrei dire la mia su Di pietro, sia sulla sua scelta di appoggiare la candidatura di De Luca in Campania, sia sulla scelta di tramutare da pura opposizione, col solo fine di, passatemi la parola,  levare dalle palle Berlusconi, ad Alternativa di governo,  ovvero costruire un nuovo vivere in Italia basato sui principi della Legalità, della Democrazia, e sulla nostra Costituzione.
Insomma, un nuovo modello di vita, radicalmente opposto al modello berlusconiano di realtà, che poi non è altro, che quella in cui siamo completamente immersi oggi...
A questo punto cosa succede, si passa coscientemente da una situazione in cui si poteva più o meno dire tutto ciò che si voleva, parlo del IDV,  riguardo qual si voglia argomento, prendendo però il proprio consenso popolare, da fortunatamente almeno un 8%, di, chiamiamoli, "esausti"della casta dirigente attuale, tra cui il sottoscritto,  ad una situazione in cui, prima di poter alzare troppo i toni, bisogna pensarci almeno una notte, come dovrà fare Di Pietro da ora in poi......
Non si è più da soli, adesso che il numero interno di "simpatizzanti" è cresciuto, si ha la possibilità di poter far valere la propria visione del mondo, ma bisogna farlo seguendo, almeno in principio,  le nuove regole del gioco.. La cosa che mi ha convinto del discorso, e in seguito di alcune dichiarazioni, di Antonio Di Pietro, è stata quella di ripetere fino alla noia, che non cambieranno mai le basi del movimento, ci sarà sempre intransigenza sull'illegalità, e se mai qualcuno dovesse cadere nel tranello della tentazione, beh allora, verrà allontanato dal partito, senza indugi, e la stessa linea è stata tenuta rispetto alla candidatura di De Luca, l'alternativa, sempre secondo Di Pietro, sarebbe un governo della regione regalato alle mani dei Casalesi, nota famiglia malavitosa della campania, questa sarebbe la rovina totale e definitiva per la regione.
Sono questi i momenti in cui i grandi uomini trovano il coraggio di fare scelte difficili, superare la linea di non ritorno, e buttarsi a capofitto e con tutti se stessi, nel loro progetto, ritenendolo di grande valore morale.. Purtoppo in Campania c'è solo una possibilità di vittoria, e quella possibilità si chiama, De luca, a questo punto è, secondo me, uscita la superiorità morale di Di Pietro, ha detto semplicemente, te vieni qui, giuri che se verrai condannato ti dimetterai il giorno stesso, licenzierai immediatamente la giunta esistente, creandone una più snella e senza spese inopportune, e tutto il bilancio verrà messo in rete in tempo reale.
Io ci credo, o almeno voglio farlo, voglio credere a tutto quello che ho sentito, perchè mi fido di Di Pietro, si MI FIDO ciecamente di quell'uomo, e lo sento come una garanzia, che non potrà mai tradire, prima di tutto se stesso, e di conseguenza nemmeno noi..
Grazie Antonio, mi stai regalando qualche speranza....

Varo Cavalli.  http://varocava.blogspot.com/


lunedì 8 febbraio 2010

L'angolo di Mariposa.. Tagore.

Ancora una volta la nostra amica Mariposa ci regala un po' di emozioni con queste due bellissime poesie..
Grazie.. Varo.




"Vita della mia vita
sempre cercherò di conservare puro il mio corpo
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra
Sempre cercherò di allontanare ogni falsità dai miei pensieri
sapendo che tu sei la verità che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione
Sempre cercherò di scacciare ogni malvagità dal mio cuore
e di farvi fiorire l'amore
sapendo che hai la tua dimora nel più profondo del cuore
e sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te
sapendo che è il tuo potere
che mi da la forza di agire"



 

"Io desidero te,soltanto te,
il mio cuore lo ripete senza fine
Sono falsi e vuoti i desideri
che continuamente mi distolgono da te
Come la notte nell'oscurità
cela il desiderio della luce
così nella profondità della mia incoscienza
risuona questo grido
io desidero te,soltanto te
Come la tempesta cerca fine nella pace
anche se lotta contro la pace con tutta la sua furia
così la mia ribellione lotta contro il tuo amore
eppure grida
io desidero te,soltanto te"




domenica 7 febbraio 2010

La Piazza vista dal mio occhio attraverso l'obiettivo....

Oggi mi limito a lasciarvi alcuni patchwork delle due manifestazioni più importanti a cui ho partecipato recentemente..la MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA LIBERTA' DI INFORMAZIONE e Il NO BERLUSCONI DAY.. Voglio mostrarvi come vedo il mondo mentre mi ci muovo attraverso... Per chi fosse interessato, sulla mia pagina di facebook ci sono tutte le foto a grandezza naturale.. ciao a tutti
Varo Cavalli.. 

3ott09 Libertà di informazione

3ott09 Libertà di informazione

No B Day


No B Day


No B Day


No B Day

No B Day

sabato 6 febbraio 2010

La riforma Gelimini.. Un istruzione gettata al vento..

Ieri il CDM, con in testa il nanetto malefico, ha presentato la riforma definitiva della scuola, da parte del ministro Gelmini, in soldoni ci saranno solamente sei licei, e nel tecnico due macro aree, economica e tecnologica, con undici indirizzi diversi.. le ore verranno ridotte a 32 settimanali, e fondamentalmente verrà data più importanza al lavoro tecnico specialistico permettendo agli studenti di affiancare le ditte "sul campo" durante tutto l'ultimo anno di scuola. Le conseguenze di questa riforma, presentata come Epocale per la sua profonda rivoluzione, sono svariate, ed anche le cause possono essere cercate sotto più punti di vista..
quello che salta immediatamente agli occhi, è la riduzione drastica di organico, che sarà una delle maggiori fonti di protesta presumo, dopo aver lasciato a casa quasi 26.000 insegnanti precari, solo quest'anno intendo, con la nuova riforma, ne verranno mandati a casa altri ormai di ruolo, per i quali non ci sarà più posto, non solo per riduzione di orario, ma anche cancellazione di materie, tipo la geografia, che da ora in poi, non verrà praticamente più studiata nelle nostre scuole.. Un'altra cosa da segnalare, è la scomparsa del biennio comune, così i nostri figli di 13 anni, dovranno decidere subito sul loro futuro, e non avranno più tempo di poter cambiare idea, causa diversificazione del programma troppo consistente. Non possiamo non parlare del fatto, che verranno sfornati un mucchio di operai specializzati in una singola cosa, e totalmente ignoranti per quanto riguarda la totalità della cultura, questo non solo farà comodo alle fabbriche, ma anche al modello berlusconistico di dittatura, quella che si basa sulla disinformazione e sulla ignoranza intima delle persone.. Sia ben chiaro, non ho niente contro gli operai, io sono elettricista, ma ho fatto il liceo, e anche un po' di università, la mia mente funziona in modo diverso, è stata abituata a capire, elaborare, pensare. Con l'avvento di questa nuova scuola, avremmo un popolo di ignoranti che sanno montare bene un pezzo, lavorare al tornio, collegare macchinari, ma nessun pensatore, e il mondo senza i pensatori non va da nessuna parte.. C'è anche un altro motivo, secondo me, per cui è stata fatta questa riforma, un motivo puramente economico, la riduzione di organico, e strutture, porterà nuovi soldi nelle casse dello stato, così berlusconi potrà diire ancora una volta che lui le tasse non le tocca, ma così sono bravi tutti!!!
Potremmo divulgarci ancora per molto, ma mi limito a dire che...
Sono molto preoccupato per il nostro futuro prossimo..

Varo Cavalli

giovedì 4 febbraio 2010

Legittimo Impedimento ..


Il legittimo impedimendo è stato approvato, la ventesima legge ad personam sfascia diritti è passata, dopo un lungo, ma anche no, dibattito da parte dei più importanti esponenti politici, che hanno portato le loro ragioni davanti al parlamento.. Sono proprio quelle ragioni che lasciano sconcertati. Avrò sentito dire almeno un centinaio di volte a Cota, Gasparri, La Russa, Cicchitto, Alfano, lo stesso Berlusconi, Bocchino, etc etc, la fatidica frase, bisogna permettere a chi è stato eletto dal popolo, di poter governare in tranquillità.. Mettiamo anche il caso che, tutti quelli che hanno votato Berlusconi fossero veramente all'oscuro di tutti i suoi guai giudiziari, e di tutte le sue collusioni con la malavita organizzata, cosa tra l'altro molto probabile, visto che il lavaggio del cervello mediatico, del nano malefico, va avanti da anni, se ai tempi avessero saputo la verità, lo avrebbero votato ugualmente? E comunque sia, per quale ragione, dovrei poter autorizzare un politico a commettere reati dopo essermi fidato di lui, ed avergli dato il mio voto? Se seguiamo questa logica, Berlusconi potrebbe uccidere qualcuno, ma non presentarsi mai al processo per legittimo impedimento!!! Non vi sembra un po' assurdo?!?!


Persiste poi, come sempre, la questione della morale di un individuo, in Italia gli esempi che abbiamo davanti da anni, sono uomini corrotti e corruttori, bigotti, senza bandiera, lussuriosi come tutte le donnette che gli girano intorno, una società basata sull'apparire piuttosto che sull'essere, un mondo in cui mentire, essere più furbi, e fregare per primi, viene premiato! Un mondo di merda insomma, se venissero gli alieni chissà cosa penserebbero di questo mondo così sfasciato..

Sono molto preoccupato per il nostro futuro prossimo..

Varo cavalli.



mercoledì 3 febbraio 2010

La censura diventa legge: approvato l'emendamento del senatore D'Alia. Internet verrà represso

I 'providers' dovranno bloccare i siti disobbedienti. Pena fino a 5 anni di reclusione: il Governo Berlusconi come la Cina e la Birmania. Intanto Mediaset chiede un risarcimento di 500milioni a Youtube ...


Questo è il titolo che in questi giorni va per la maggiore, lo avrò letto almeno una trentina di volte.
Alla fine lo hanno fatto, alla fine ci stanno levando davvero la libertà, non si tirano indietro davanti a niente, anzi, si danno man forte l'un l'altro, come in questo caso. Un senatore del UDC, Gianpiero D'Alia, ha proposto uno degli emendamenti, del pacchetto sicurezza,  ovvero quello di poter oscurare i siti, così detti,  disubbidienti, in qualsiasi parte del mondo essi siano, applicando filtri, a tutto ciò che risulta scomodo.. Stranamente Silvio & family, hanno preso subito la palla al balzo e hanno chiesto un risarcimento a youtube di 500 milioni di euro, per aver permesso la visione di video, secondo loro, privati.. Potremmo discutere per giorni anche su questo argomento, ma alla fine arriveremmo comunque ad un denominatore comune, L'INFORMAZIONE,  ed il volerla per forza pilotare, improvvisamente i potenti si sono accorti che internet, non è una puttanata, e che sempre più persone lo stanno utilizzando, e quindi in fretta e furia, stanno cercando di mettere le mani anche li...
Se continua di queto passo, oltre ad avere la più grande comunità di cinesi in europa (Prato), avremo anche il governo "alla cinese", un governo che sa solamente tappare la bocca a tutti gli oppositori, e a dare piccoli premi, a tutte quelle pecore che invece, causa grande ignoranza, li seguono...
Sono seriamente preoccupato per il nostro futuro prossimo..
Varo Cavalli..


L'angolo di Mariposa.. A. Merini



"Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto
Io ti ho gemmato e l'ho detto:
ma questa mia emozione
si é spenta nelle parole"



 
"Vedessi com'é grande il pensiero del mare
dove il mio dolce amore oggi é andato a pescare
Vedessi com'é grande la vela del pensiero
eppure sono sola come un vecchio mistero
Vedessi che coralli ci sono in fondo al mare
e lui non mi ha pescato perché doveva andare
Vedessi come piange un pianto universale
un amore cosi'bello
non doveva far male"



"Torna amore
vela delicata e libera
che occupi
il pensiero della mia terra
sto morendo sulla grandiosità
di un fiume
che é rosso di desiderio
e vorrebbe travolgere
il tuo amore"

lunedì 1 febbraio 2010

L'importanza di un "articolo"

Una delle notizie più importanti di questi giorni, è quella che parla della chiusura di termini imerese, e non solo, tutta la "macchina" produttiva FIAT, sta per fermarsi, almeno in Italia. Infatti, come già purtroppo si poteva immaginare, la produzione si sposterà nell'est Europa, dove, tutti sappiamo, la mano d'opera costa decisamente meno... Ma non è questo che ha attirato la mia attenzione, durante l'Intervista alla Marcegaglia di stasera, a cui chiedevano per l'appunto una opinione al riguardo.

Sono stato fulminato da un "articolo", nel senso grammaticale della parola, pronunciato dalla capa di Confindustria, mi spiego meglio.. Dopo aver ripetuto la solita tiritera su gli ammortizzatori sociali, e compagnia bella, ha detto " bisogna pensare a quelle persone che perdono UN lavoro"... Subito ho pensato, è proprio ignorante, doveva dire IL, non UN, poi ho pensato, cazzo ma non ha sbagliato!! Ormai la mentalità del lavoro precario e intercambiabile è entrata a far parte della normalità..
Prima sarebbe venuto spontaneo dire, lui perderà il lavoro, perché fino a poco tempo fa, la sicurezza, la famiglia, la vita sociale, tutto poggiava, giustamente, su un posto di lavoro sicuro, che fino alla generazione precedente ha caratterizzato il nullaosta per poter iniziare tutto... Adesso non è più così, adesso il lavoro non è più niente, o perlomeno è determinato, ma non di spirito, di tempo!!! Quell'articolo, mi ha depresso molto..

Sono decisamente preoccupato per il nostro futuro prossimo..
Varo Cavalli