sabato 4 dicembre 2010

La resa dei conti. Un punto sulla situazione attuale.

Tutto il mondo sta  crollando a picco, giorno dopo giorno si aggiungono paesi, da tutta Europa, in cui i cittadini non vedono altra soluzione, se non quella di scendere in piazza e manifestare la propria disperazione, e il proprio dissenso, verso lo status Quo attuale... Ormai le categorie più deboli e più diffuse, studenti, operai, piccoli artigiani, etc etc, si sono resi conto del fatto che, non possono più parlare di futuro, e che il presente non li offre nessuna possibilità per costruirlo.. Il vero problema/paradosso, secondo me, sta nel fatto che tutto questo è dovuto da un sistema, che tende a creare grandi debiti, per sostenere poche persone, e affossare, rendendole schiave attraverso le banche, le masse.. Siamo peró arrivati, dopo due anni di lunga crisi, ad un punto di rottura, un punto in cui si è davvero levato troppo alle persone, e queste non ci stanno più a vivere in questo modo, e sentono un istinto naturale verso la ribellione, verso il cambiamento.. Ogni volta che ascolto e cerco di farmi un idea sullo stato delle cose, non posso fare a meno di pensare al fatto che "i potenti" si approfittino veramente dei più deboli, e che questo li sia permesso, perché il distacco, che è stato creato dalle istituzioni, tra chi amministra la cosa pubblica, e chi la subisce( questa amministrazione), sia troppo grande. L'uomo cade sempre in tentazione, purtroppo la maggior parte delle volte non riesce a Vincerla, se non dopo anni di evoluzione mentale, e trovarsi li, col potere in mano, senza nessuno che ti possa dire qualcosa direttamente, può far prendere decisioni non felici per tutta la comunità.. Se l'Italia fosse composta da 50 persone, 5 in parlamento e 45 a fare il popolo, vedrete che quelle 5 si darebbero molto più da fare, e sarebbero anche "costrette" a comportarsi bene, visto che abitando tutti accanto non sarebbe difficile avere un confronto diretto con chi amministra... Questo piccolo esempio mi riporta alla mente, ciò che hanno cercato di fare (coraggiosamente) gli studenti, ovvero entrare al senato con la forza.. Dopo mesi, per non azzardare la parola anni, di non dialogo, con chi è stato messo dal popolo ad amministrare il bene di tutti, gli studenti, e con loro tutte le persone che lottano per un mondo migliore, si sono trovati costretti a far sentire la propria voce, attraverso comportamenti audaci e pericolosi, difficili se non impossibili da gestire.. Come sempre alla base di tutto ci sono le singole persone, da una parte e dall'altra con le loro singole ragioni, e il loro egoismo genetico. Credo di poter dire come sempre, che tutto vada riportato ai valori di base con i quali si cresce.. Non cambierò mai questa mia "credenza". Dobbiamo iniziare a non pensare più a ciò che ci può venire a mancare, e quindi lottare contro tutti per mantenerlo, ma dobbiamo pensare al bene comune, a quello in cui tutti sono mediamente contenti, e trovano nell'altruismo, il loro modo di concepire il mondo..
L'altra sera ad Annozero, si è parlato della rivolta studentesca, come rappresentante del governo c'era Castelli, sul quale non mi soffermo, invece della Gelmini, che mezz'ora dopo era a porta a porta a parlare di economia... Questo intendo per non diaolgo..
Se il miniduce non si dimetterà prima, il 14 sarò a Roma per far partecipare anche la mia voce a questo coro di proteste, di persone che non chiedono altro che vivere una vita dignitosa... Io ci sarò e tu?