giovedì 29 aprile 2010

La ricerca di un linguaggio universale


Spesso, da quando ho iniziato a scrivere sul web, mi sono trovato davanti al problema di essere compreso chiaramente.. Mi sono spiacevolmente accorto, che l'ignoranza è dilagante, non solo per pigrizia di apprendimento, ma soprattutto per incomprensione di contenuto.. Ogni giorno purtroppo, nonostante cerchi di scrivere nel modo più chiaro possibile, almeno per me, mi trovo costretto a dover spiegare concetti, parole, frasi, ho sempre chiamato questo problema, quello del linguaggio universale. Proseguendo nel mio percorso, cerco di arrivare ad un compromesso dialettico in modo che tutti possano capire cosa sto dicendo, ma purtroppo non riesco a trovare una via d'uscita per questo problema.. Le riforme sulla scuola, certamente non aiutano, indebolendo ulteriormente l'apprendimento delle nuove generazioni, intrappolate in un lavaggio del cervello mediatico continuo, fatto di pochi vocaboli, e di ancor meno, concetti.. Io comunque tengo duro e vado avanti, cercando di migliorare il  modo di esprimermi, in modo tale da essere compreso da più persone possibile, cercando inoltre di farle ragionare..



- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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domenica 25 aprile 2010

I Racconti di Aldo : L'incontro..


Un' altro bellissimo racconto di mio padre, pieno di emozioni, che vi propongo con molto piacere...
Buona lettura..



Una mattinata piovosa e fredda. Aldo, parcheggiata l’auto in uno spiazzo erboso, stava aspettando al riparo di una tettoia di legno l’arrivo dell’amico Alberto. Fra pochi minuti avrebbe rivisto sua madre dopo 35 anni. Dopo tutto quel tempo non se lo sarebbe mai aspettato e nemmeno voluto. Era passata una vita, la sua vita. I figli erano diventati grandi, lui aveva fatto un mucchio di cose. Era diventato un uomo la cui passione per il proprio lavoro e quella di cercare di approfondire le cose del mondo, gli avevano mitigato le ansie giovanili. Ora si sentiva o si credeva forte, comunque quell’incontro l’avrebbe evitato volentieri.

Di li a poco arrivò Alberto, un medico suo amico. Dopo un breve saluto e banali commenti sul tempo, tanto per stemperare la tensione densa come una marmellata, si incamminarono lungo una strada di terra battuta che sfregiava un campo verde smeraldo. In fondo alla strada vedevano la costruzione dove Aldo avrebbe rivisto sua madre. Camminavano fumando e senza parlare, senza nemmeno ripararsi da una pioggia fitta e leggera che faceva luccicare l’erba del prato.
In breve raggiunsero il cancello di ingresso dove due uomini con una cappa grigia li stavano aspettando.
Senza troppe cerimonie li invitarono a seguirli. Aldo non si sentiva particolarmente incuriosito, anzi. Sapeva perfettamente che, come gli capitava ogni volta che doveva affrontare situazioni a lui poco note e per le quali non era particolarmente attrezzato, la sua mente faceva scattare dei meccanismi di difesa che di fatto consistevano nel limitare le capacità di relazionarsi con la realtà. Era come se ciò che stava vivendo in prima persona, lui stesso lo osservasse stando ad una certa distanza dalla situazione reale. Questo lo isolava dal contesto e gli dava la possibilità di decidere con una certa calma su cosa fare e come reagire. Spesso questo meccanismo era uno spiacevole ostacolo al vivere le emozioni con immediatezza e genuità. Ma era così! Non aveva mai approfondito se quella fosse una cosa comune nel genere umano o no.
Ogni tanto Alberto lo guardava per cercare di capire se tutto andava bene, ma dall’atteggiamento di Aldo non era in grado di trarre alcuna informazione.
Il posto era veramente molto tranquillo e ben curato. Vialetti di ghiaia delimitati da alberi verdi e slanciati verso il cielo, portavano verso piccole ma pretestuose costruzioni sulle porte delle quali erano posti vasi di fiori colorati e freshi. C’erano anche degli spiazzi erbosi con panchine di marmo e piccole fontane che avevano l’evidente pretesa di rendere il luogo il più accogliente possibile.
In pochi minuti erano arrivati dove Aldo avrebbe rivisto sua madre.
Prima di voltarsi verso il luogo dove stava la donna, Aldo si informò brevemente sulle sue condizioni. Fu presto rassicurato che nonostante il tempo trascorso era in buone condizioni. Ora doveva solo girarsi.
Il movimento era breve, ma in quel lasso di tempo Aldo capì che il famoso meccanismo di prevenzione delle emozioni, non stava funzionando al meglio.
Improvvisamente si ricordò nei minimi particolari il momento nel quale sua madre l’aveva lasciato. Fu drammatico, ma inevitabile. Tutto l’amore che madre e figlio si erano scambiati si era trasformato in dolci ma brucianti ricordi.
Ormai non c’era più tempo. Aldo si era girato.
La sorpresa fu immensa. Sua madre era li. Il suo aspetto era quello di 35 anni prima. Per lei il tempo non era passato se non per il colorito della sua pelle e per i capelli ormai molto radi. Incredibile, lui era invecchiato, lei no! Altro che guardare le situazioni dall’esterno!
Ripresosi dalla sorpresa, Aldo la guardo con interesse quasi scentifico. Scrutò con insistenza il suo viso quasi volesse intravvedere un impossibile mutamento dell’espressione. Passo lo sguardo su tutto il suo gracile corpo racchiuso in un elegante vestito scuro abbellito con delicati motivi floreali.
Lo sguardo si soffermò sulle sue mani lunghe, affusolate, ben curate.
Voleva parlarle, ma sapeva che non l’avrebbe sentito. Voleva abbracciarla, farle sentire quanto ancora le voleva bene nonostante il drammatico distacco, ma lei non avrebbe reagito. L’unica cosa che fece fu quella di fotografare nella propria mente quell’istante.
Un brivido gli percorse il corpo dalla testa ai piedi. Si appoggio solo per un attimo al braccio di Alberto e per darsi un minimo di contegno si accese una sigaretta.



Uno degli uomini che li aveva accompagnati gli si avvicinò con circospezione rispettoso della situazione che intuiva Aldo stesse vivendo e con voce di circostanza gli disse:”Caro dottore sua madre è in ottime condizioni. Il processo di mumificazione non è assolutamente completato. La riesumazione non può essere eseguita. L’unica cosa da fare è quella di ricoprirla di terra senza rimettere il coperchio della bara. Lei è d’accordo?”
Aldo senza dire una parola e senza tradire alcuna emozione, anche se nella sua testa regnava il caos più assoluto, lo allontanò con gentilezza e raccolta una pala da terra, avvicinatosi alla fossa, dopo aver dato un ultimo ed irripetibile sguardo a sua madre, iniziò a coprirla con la terra bagnata dalla pioggia fitta e sottile.
Marina di Pisa 24 aprile 2010



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mercoledì 21 aprile 2010

Una strana manifestazione



Sabato 17/04/2010, a Roma c'è stata una manifestazione molto particolare, a cui ho partecipato volentieri, anche se onestamente, il fatto che sia stata fatta, risulta quanto meno assurdo.. L'antefatto è l'arresto dei tre volontari di emergency da parte delle truppe alleate afgane, con sostegno degli inglesi, che hanno partecipato attivamente alla retata in cui sono stati "sequestrati" i tre eroi nostrali, accusandoli addirittura di terrorismo. Dopo il sequestro lampo, l'ospedale è stato evaquato, e guarda caso sono venute fuori, cinture esplosive e armi di vario genere.. Adesso il dubbio nasce spontaneo, saranno mica stati i militari a mettere le armi all'interno dell'ospedale? O ancora meglio, potrebbero essere solamente le armi sfilate ai feriti quando vengono portati in ospedale? I nostri tre eroi, sono rimasti sequestrati per circa una settimana con la fantastica accusa di terrorismo!! Il nostro governo come sempre ha dimostrato di essere in un certo qualmodo con la coscienza sudicia, ma più che altro di essere contro emergency, accusandoli più volte in vario modo e da diversi esponenti, di curare anche il nemico! Affermazione più stupida e meschina non poteva essere fatta, solo uomini mossi dagli interessi e completamente lontani dalla realtà possono dire cose del genere.. Il paradosso della manifestazione, sta nel fatto che tutto il mondo doveva manifestare sdegno per ciò che è accaduto, Frattini non doveva nemmeno sognare di avere qualche dubbio al riguardo, i potenti, devono capire che non si gioca con le vite umane. Emergency aiuta indistintamente tutti i feriti su un campo di guerra ipotetico, qualsiasi siano le fazioni, il coraggio di questi uomini andrebbe lodato ogni giorno, e ognuno di noi dovrebbe sostenere queste persone e prenderle come esempio di vita.. Coraggio ragazzi continuate così, noi siamo con voi..









- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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sabato 17 aprile 2010

Oggi tutti a Roma a sostenere Emergency







Un'altra giornata importante ci attende, un altra manifestazione per far valere i diritti dell'uomo.. Io ci sarò per far vedere al mondo che ci sono persone che non si stancano mai di lottare per la giustizia... Roma stiamo arrivando!!







- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 15 aprile 2010

La sfiducia che avanza...










In questo periodo, come vi sarete accorti, sto scrivendo un po' meno, le cause principali sono due, ho alcuni lavori da portare avanti, e quando finisco è l'ora di andare a letto, ma soprattutto, sto passando un periodo in cui la mia fiducia verso le persone è ai minimi storici. Devo comunque essere onesto, come sempre del resto, da quando ho intrapreso la via della comunicazione in modo più concreto e diciamo "professionale", ho conosciuto molte persone, che si sono complimentate con me, mi hanno dato la loro fiducia, e mi hanno incitato a continuare. Quando però ogni giorno si continuano a vedere e sentire le stesse notizie, quando senti dell'ennesimo comportamento razzista, quando vedi che la società è ancora imprigionata dentro delle stupide e bigotte formalità, quando senti che ovunque c'è sfida invece di collaborazione, c'è odio invece di amore, c'è invidia piuttosto che partecipazione alla gioia altrui, beh a me un pochino la voglia passa, mi sembra un po' inutile continuare a parlare a persone che comunque la pensano come me, anche se averle conosciute mi ha arricchito molto, in senso morale intendo. Spesso mi chiedo perché alcune persone non riescano ad interessarsi del prossimo, ma soprattutto come facciano a non farlo, in Italia siamo pieni di usanze sbagliate, di modi violenti, siamo egoisti ai massimi livelli, l'italiano medio fa schifo.. Io non mi sento più italiano da anni, perché viaggiando e avendo la possibilità di vivere all'estero, ho capito che siamo tutti cittadini del mondo, nati in posti diversi, come essere nati nella stessa città , uno in centro e uno in periferia. Qualsiasi tipo di violenza, discriminazione, o qualsiasi altro comportamento sbagliato verso quello che potremmo ritenere un "diverso", è un comportamento stupido, nel senso che è fatto da persone che non sono riuscite a capire niente della vita. Per ora resisto, in fondo io non mollo mai, ma porto avanti il mio lavoro con più fatica..
Sono molto preoccupato per il nostro futuro prossimo


- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com










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sabato 10 aprile 2010

Il paradosso della maggioranza..



Uscendo di casa, per portare fuori drago, trovo un bel regalino proprio davanti alla porta, uno di quelli marroni che non profumano, e che vengono fatti dai nostri amici a quattro zampe, Drago annusa e passa avanti, io, tirati i primi moccoli, penso al padrone; lo immagino mentre tenta di tirare il cane, con la testa girata dalla parte opposta, per far finta di niente.. Penso alla sua meschinità, e al fatto che abbia probabilmente già rimosso tutto dalla testa. Infatti noi italiani siamo famosi per i lavaggi di coscienza immediati, se nessuno ci becca sul fatto, siamo moralmente a posto... Decido di andare avanti, non posso sempre soffermarmi su tutti i problemi del mondo!!! Caso vuole che il giorno ci sia stato il mercato sulla strada, la buona abitudine dei mercatari vuole, che finito il mercato si lasci una distesa di sudicio a terra, che potrebbe fare invidia in alcune situazioni, anche ad una strada Campana. Allora penso ai singolo soggetti che lasciano tutto quello schifo, solamente perché lo fanno tutti e funziona così! Il mercataro si sente al di fuori della buona educazione, e autorizzato nel fare ciò che fa... Io onestamente non ce la farei mai, spesso raccolgo anche il sudicio degli altri perché non ce la faccio proprio a vedere certe cose.. Drago annusa e passa avanti, io tra un imprecazione e l'altra, decido di passare oltre.. Continuando nella nostra passeggiata, arriviamo al punto di dover attraversare la strada per raggiungere la tanto ambita meta di Drago, i giardinetti!! Ecco, quella strada dovrebbe essere a senso unico, ma la maggiorparte dei Marinesi(abitanti di Marina di Pisa) la usa come doppio senso, tutto per non fare 196 metri in più. In macchina non mi sembrano un infinità, ma in Italia siamo famosi per prendere tutte le scorciatoie possibili, e per riuscire sempre a raggirare le regole, tanto anche se li beccano, non c'è certezza della pena, quindi dove sta il problema?!?!
Con molta cautela attraversiamo e arriviamo nei giardinetti, mentre Drago fa il suo giro di ricognizione e consolida il suo territorio, pisciando praticamente ovunque, io mi guardo intorno, ci sono un gruppo di studenti delle scuole medie che rumoreggiano sulla panchina aspettando il Bus, do un occhiata furtiva alle altre panchine della piazza, sono tutte imbrattate con scritte di qualsiasi tipo, solitamente nomi di amiche, con sotto le offese scritte in un altra calligrafia, e mi chiedo, perché la maggioranza delle persone scrive su tutto ciò che li capita sotto mano? Perché non c'è mai rispetto per le cose comuni, o semplicemente, non nostre? Perché ci sentiamo autorizzati a fare una cosa? solo perché la fa la maggioranza? E la vecchia storia che ci dicevano da piccoli? Quella che dice" ma se lui si butta dalla finestra, ti butti anche te?" non funziona più?
In generale, ogni volta che vedo una cosa, oggettivamente sbagliata, commessa reiteratamente dalla maggioranza delle persone, mi concentro sul singolo individuo che la commette, perché alla fine è una serie di singoli che formano una maggioranza, e penso al fatto che come io e la minoranza, abbiamo capito che certi comportamenti sono oggettivamente sbagliati, e non vanno semplicemente fatti, magari prima o poi lo capiranno tutti, poi mi chiedo, ma se di solito le maggioranze di persone vengono definite caproni o comunque soggetti che necessitano di un rivedersi in una figura che li rappresenti tutti, allora perché le maggioranze sono più importanti delle minoranze? Inoltre, chi ha il giusto metro per decidere quali sono le cose "giuste" e quelle "sbagliate"? Perché i miei valori dovrebbero essere superiori a quelli degli altri o viceversa? Arrivo quindi ad un punto fondamentale del mio ragionamento, è veramente giusto che in democrazia, la maggioranza vinca? Se pensiamo che la maggiorparte dei votanti in un paese qualsiasi, non ha la stessa cultura della minoranza, perché purtroppo nel 2010 abbiamo ancora seri problemi di istruzione/informazione, allora il paradosso si fa avanti, la classe dirigente rappresenta una manica di ignoranti, maleducati, menefregisti, egoisti, truffaldini, disinformati, arroganti etc etc etc... Ed una certezza si fa strada nella mia testa, che continueremo a prenderlo nel c**o ancora per molto molto tempo.. Sono ormai quasi rassegnato per il nostro futuro prossimo...



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Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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giovedì 8 aprile 2010

Paolo conte visto dal mio occhio attraverso l'obiettivo..


Per quelli che non sono miei amici su facebook, lascio alcuni scatti di un bel servizio fotografico, fatto dall'undicesima fila del teatro comunale di Firenze (fila M posto 7)





Ciao a tutti e buona visione..
P.s. non scordate di guardare il blog, e se non lo avete ancora fatto,  seguitemi su facebook e twitter

Varo Cavalli

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lunedì 5 aprile 2010

La necessità di solitudine..




C'è una frase di Jung che inizia dicendo, "la solitudine è per me fonte di guarigione e rende la mia vita degna di essere vissuta", comprendo in pieno questo pensiero, per il semplice fatto che anche io sento la stessa necessità. Non so quale sia il vero motivo, ho cercato di capire durante gli anni, ma forse non c'è una motivazione principale, devo semplicemente rimanere solo ed elaborare tutto ciò che ho in testa. Un po' come quelli che studiano davanti al televisore, ogni tanto devono spengerlo per riuscire a concentrarsi completamente. C'è forse anche una componente di "superbia" e "arroganza" da parte mia, che ancora non sono completamente riuscito ad estirpare dal mio io, quindi mi ritrovo a non avere necessità di vedere gli altri, considerandoli comunque "non all'altezza", lo so che è una cosa brutta, infatti sto cercando di cambiare, ma non è così semplice. Non è per tutti così ovviamente, ci sono le persone che considero "all'altezza" e quelle con cui c'è una empatia innata, queste alla fine sono le vere persone che mi accompagnano durante il cammino, ma comunque la necessità di allontanarsi da tutti resta molto forte.. Vorrei avere la possibilità di potermene andare via, ogni volta che voglio, per quanto tempo voglio, ma sopratutto andando a fare quello che adoro di più, ovvero, fotografare.. Vorrei aver la possibilità, economica, di vivere sempre in movimento, da solo, capitando in luoghi diversi e affascinanti, ed avere il tempo e l'attrezzatura per immortalarli nelle mie composizioni.. Può sembrare un po' sciocco, ma ogni volta che vedo un documentario, invidio il cameraman che è stato mesi nascosto da solo per riprendere pochi secondi di scene fantastiche, oppure quando vedo reportage di posti sperduti, mi chiedo sempre cosa sarei in grado di fare con la mia macchina.. Io nel frattempo gioco il superenalotto sperando di vincere il minimo indispensabile per poter sviluppare le mie capacità a livello globale! O magari trovare un mecenate, che creda in me e mi regali la vita
che vorrei.. Ahhhhhh, vabbè per ora sono qui, quindi continuerò a dare il meglio di me con i mezzi e i luoghi a mia disposizione, prendendomi le mie pause di solitudine, necessarie per essere ciò che sono....
Ciao a tutti..





- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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venerdì 2 aprile 2010

Lega&Vaticano Vs i diritti delle donne.







Appena saliti al potere, non hanno perso tempo ed hanno cominciato ad imporre il loro pensiero, opinabile come tutte le opinioni, ma imposto nel modo e nei fatti, perché loro sono il partito del fare, loro lavorano 23 ore al giorno, loro sono i più bravi!!! Mi riferisco alla cosidetta "pillola abortiva" la RU486. Appena saliti in cattedra sia Cota che Zaia hanno dichiarato che la pillola marcirà nei magazini, non curandosi del fatto che le donne( e non solo, ma questo è tutto un alto argomento) hanno dei diritti, e ci sono delle situazioni particolari, tipo essere violentata da 26 caproni inferociti e rimanere incinta,in cui abortire diventa quasi una necessità.
Ma non è finita, in merito a questa delicatissima questione, si é espresso anche il Vaticano S.p.a. Attraverso il suo amministratore delegato, il papa, detto razzo16 per gli amici. I "custodi della verità", hanno dichiarato che si deve disubbidire alle leggi, sancite dal diritto legislativo, se sono leggi ingiuste... Ma ingiuste per chi, prima di tutto? Per quale motivo dovrei disubbidire ad una legge umana per ubbidire ad una legge divina? Ma poi nella loro religione, non c'era il libero arbitrio? Adesso non siamo nemmeno più liberi di scegliere.. Non vorrei spostare la discussione, ma razzo16 invece di incitare a comportamenti fuori legge, potrebbe preoccuparsi dei pedofili che affollano le sue file. E loro dovrebbero essere i custodi della moralità? Perché? Mi chiedo, quindi il Papa è di sicuro più bravo di me perché è un prete? Bigotti.... Tornando a monte del discorso, sarebbe bello un mondo in cui le persone non cercano di imporre il loro credo, ma ne discutono insieme agli altri per arrivare ad un compromesso per tutti.. Sono nuovamente preoccupato per il nostro futuro prossimo..







- Varo Cavalli http://varocava.blogspot.com

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