sabato 14 agosto 2010

La mia personale esperienza nel campo della manipolazione dell'informazione..


Scrivo questo articolo, primo perchè voglio farlo, ma in secondo luogo perchè me lo hanno chiesto in tantissimi. Molti si aspettano che continui a gridare la piccola, quasi insignificante, storia che mi accingo a raccontarvi.
Il 9 agosto 2010, ricevo dalla giornalista Francesca Bianchi, un e-mail nella quale mi viene chiesto di rilasciare un commento, su un problema che in questo periodo è tornato di moda nel mio paese, sul quale non mi soffermerò perchè non è importante. Quasi imbarazzato per la rischiesta, rispondo con grande entusiasmo, scegliendo bene le parole, cercando di essere conciso ma comunque chiaro, dando una mia risposta su come la penso al riguardo. Mandata l'email di risposta, ne aggiungo di seguito un'altra dove chiedo esplicitamente che non vengano fatti tagli, riporto l'email :"un ultima cosa, se utilizzi il commento, pubblicalo interamente, non spezzarmi i discorsi, me lo hanno fatto una volta e non mi è andata tanto giù.. grazie.," Fatta questa premessa aspetto con ansia di vedere il mio commento sul giornale del giorno dopo.
Come avevo sospettato però, quindi senza troppe sorprese, mi accorgo che il mio commento è stato spezzato a metà, e ricontestualizzato in modo tale da farmi dire esattamente il contrario di ciò che penso.
Chi mi conosce, può immaginare come potevo essere alterato. Decido di mandare una email alla giornalista che dice così :"Ho visto l'articolo, e come pensavo hai tagliato e cambiato parole.. Facciamo che non mi chiedi più niente.. Ciao. " , lei ha il coraggio di rispondere così in prima istanza:"sai che se non cambiavo un po' le parole beccavi una querela? Ci sono degli accorgimenti che magari non conosci... e concetti che devono essere espressi con un po' più di cautela pur mantenendo il senso del discorso. A tutela tua e nostra.

saluti ", cosa decisamente non vera, infatti il giorno dopo, su mia richiesta esplicita, il mio commento è stato pubblicato nella sua interezza, ma continuando, io le ho risposto :"A me delle querele non interessa, non devi essere te a decidere per me.. Poi bastava dirlo.. inoltre hai stravolto completamente il senso del mio discorso, adesso la gente crede che io sia a favore del referendum quando invece non lo sono... Non sei per niente affidabile" , a questo punto in contemporanea, ho pubblicato nello stato del mio facebook, che fortunatamente è molto seguito, ciò che mi era successo, e i primi commenti non hanno tardato ad arrivare.
Comunque sia, lei mi da un'altra risposta a mio giudizio ,abominevole, e mi dice:"scusa, sai noi siamo un po' abituati così, ad alleggerire i discorsi quando possono essere interpretati come offensivi tanto da poter diventare oggetto di querela... non siamo il giornalino della parrocchia, abbiamo precise responsabilità e indicazioni da seguire. Anche l'intervento di Nerini a fianco è stato alleggerito... lui lo sa che dobbiamo fare così e anche tutti coloro che rilasciano dichiarazioni o inviano materiale al nostro giornale (come a qualunque altro giornale). Dei piccoli aggiustamenti sono sempre necessari... Cmq, mi dispiace dell'inconveniente e se ti sei sentito "tradito". Eviteremo di coinvolgerti in futuro buona giornata ", io d'impatto le ho risposto, "sei una cialtrona. ti avevo chiesto espressamente di non cambiare o tagliare . poi tu l'avessi fatto bene, non mi sarei arrabbiato, non sei nemmeno stata buona a mantenere il mio punto di vista. mi hai fatto dire esattamente il contrario. comunque avremmo modo di parlarne a quattrocchi, quando verrai ad intervistare mio padre ci sarò anche io. e ovviamente con te non voglio più avere niente a che fare. " Adesso viene il bello , lei improvvisamente si accorge del mio post in bacheca e dice :"leva quel commento dalla bacheca però e manda semmai una precisazione al giornale che noi pubblicheremo, come fanno tutti. " e io le dico:" ahahhaha. perchè? ti vergogni? ti scoccia non poter fare niente? se ritiri tutte le copie vendute della nazione, io levo il commento. un'altra cosa, io non faccio mai come tutti.. "
Da questo punto in poi, ho cominciato a ricevere qualche telefonata e qualche messaggio, che mi chiedevano di stare calmo e di lasciar perdere, per il bene di tutti.. AHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHA, Ma allora non ci siamo proprio capiti, io sono moralmente pulito, non scendo a certi compromessi, non sto ai giochi del sistema e del potere, e non mi vergogno di urlare ciò che faccio e ciò che sono. La rirpova è stata il fatto che una buonissima parte del paese è venuta a sapere nel giro di poche ore cosa era successo, ed ha iniziato a mandarmi la sua solidarità. Nel mio piccolo, ho subito quello che accade tutti i giorni in grande, ho assaggiato personalmente l'amaro di vedere pubblicate parole che esprimono un concetto opposto al tuo, eppure firmate da te in persona, ho capito che le persone si smoralizzano con niente, ed è molto più facile stare al sistema piuttosto che combatterlo. Io ovviamente vado avanti per la mia strada, avendo la fortuna di essermi costruito una rete di ascoltatori e di copartecipanti, che mi spingono sempre a continuare nel mio lavoro di risveglio di coscienze. Vi saluto e vi chiedo di far girare il più possibile questo articolo, in modo che tutti sappiano cosa succede ogni giorno, anche in piccolo.

Varo Cavalli


13 commenti:

  1. CONCORDO CON TE VARO!!!

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  2. Sinceramente è una vicenda allucinante... non ho parole! Come diceva Giorgio Bocca a proposito del giornalismo, la scelta è fra "fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza" oppure limitarsi a "suonare il violino in un bordello"

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  3. L'importante Varo, secondo me, e' non arrendersi, far valere e conoscere le proprie opinioni, ed in questo mi piaci parecchio.
    Per farlo puo' essere positivo anche rilasciare interviste, non mollare, magari un po' alla volta le cose cambieranno e i "GIORNALI" impareranno a riportare le opinioni nella giusta maniera,mantenedone il senso.
    Con i mezzi che adesso abbiamo a disposizione, credo che ai giornali convenga di piu'riportare meglio le opinioni di altri che avere la "PUBBLICITA'" gratuita che gli "scateni" dietro come in questo caso.

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  4. @Laura. Infatti, una delle cose che mi ha fatto arrabbiare di più, sta nel fatto che lei abbia sottovalutato la mia potenza di voce, se avesse capito subito a cosa sarebbe andata incontro, forse non mi avrebbe nemmeno chiesto un parere. Mi sono sentito, tradito, e impotente, almeno per pochi attimi, impotente di fronte ad una realtà così vergognosamente sfacciata. L'ammissione di un modus operandi che sembra la consuetudine acquisita di tutti i giornali, cambiare a proprio piacimento le dichiarazioni.. incredibilmente reale.

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  5. caro Va, almeno l'hai presa con lo spirito giusto, certo quella non credo sia una brava giornalista. Quello che hai provato veramente non accade spesso, e quando accade è quasi sempre nei giornali di destra sotto il faro del sultano egoarca... e maniaco sessuale. C'è una etica professionale da rispettare, sconosciuta a giornalisti come Feltri che costruiscono dossier finti ad personam, come accaduto per Dino Boffo, direttore di Avvenire, e come sta accadendo con Gianfranco Fini.
    Il mestiere del giornalista è quello di fare domande per capire problemi che i lettori altrimenti non conoscerebbero. Nel far questo sono proprio i lettori, più spesso dei giornalisti, che si dimenticano cosa vuol dire tenere i fatti separati dalle opinioni. Si dice che esistono almeno tre verità: mediatica, giudiziaria, dei fatti. Io voto la terza.
    Duccio

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  6. Grande Varo. E NON stare calmo e tranquillo....
    ...per il bene di tutti.
    Ste

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  7. L'opinione di Varo riporta una voce "fuori dal coro (dei mass media)". Ovvio che la conseguente reazione, dovuta al fatto di aver letto il proprio pensiero stravolto, sia stata di questo genere; forse i toni per me, che sono di formazione - ma non di indole, badate bene - diplomatica erano un po' accesi ma non mi pare che nemmeno la giornalista sia andata molto sul leggero... Anzi, diciamo che si è gettata del fango addosso da sola, senza bisogno di ulteriori offese. Ma giustamente, come ha sottolineato Duccio, esistono anche dei bravi giornalisti. Personalmente, condivido dunque la rabbia di Varo perché in Bosnia - dove ho lavorato per due anni - si manipolava pure ma quasi al contrario: allarmismo, pressapochismo e informazioni mendaci erano all'ordine del giorno sulle testate italiane (per quanto riguarda i Balcani). E i colleghi di Sarajevo sanno di che sto parlando. Questo lo reputo un fatto gravissimo e deleterio per tutta la categoria dei giornalisti.

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  8. Questo è il sistema: funziona così.
    Se vuoi essere una voce fuori dal coro, è n pò come lottare contro i mulini a vento....
    ________
    Lei è all'orizzonte
    mi avvicino di due passi
    lei si allontana di due passi
    cammino per dieci passi
    lei si sposta dieci passi più in là.
    Per quanto cammini, non la raggiungerò mai.
    A cosa serve l'UTOPIA?
    Serve proprio a camminare.
    _________________

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  9. io adoro fare la voce fuori dal coro, e i mulini a vento, con i giusti strumenti, cascano a pezzi.. Amo anche l'utopia, e la speranza a lei legata, perchè continuano a farmi andare avanti con lo stesso entusiasmo di sempre...

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  10. Ricordo all'Anonimo utente che Galileo era una persona fuori dal coro, Einstein era una persona fuori dal coro, la Montessori era una persona fuori dal coro, Gandhi era una persona fuori dal coro... devo continuare? Il sistema è creato dagli uomini o è una legge incontrovertibile dell'universo che era racchiusa nella singolarità del Big Bang? Potresti dimostrare questo prima di dire che non serve a niente lottare, sarebbe un buon inizio.

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  11. L'ANONIMO SENZA NOME
    Scusatemi, mi sono espresso male:
    intendevo dire che essere voci fuori dal coro è straordinario! E' straordinario solo che non paga (sono voce fuori da coro anch'io da molti anni e per questo ho pagato di persona).
    Volevo dire a Varo che è come lottare contro i mulini a vento perché le sconfitte sono frequenti e le vittorie no.
    Quel pezzo sull'utopia è molto bello, vuol dire che dobbiamo impegnarsi per un mondo migliore, anche se ci sembra impossibile ma è l'unico modo pet andare avanti.

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